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Mai come quest'anno, Verstappen ha tenuto a galla Red Bull. L'impresa nel GP del Brasile è l'occasione colta da Horner per ricordare l'importanza assoluta di Max per il team
5 nov 2024
Se l'epilogo del campionato sarà quello atteso dalla logica, il quarto titolo di Max Verstappen sarà in larghissima misura merito dell'olandese. Mai contributo fu più incisivo nell'equazione vincente macchina-pilota nelle tre stagioni della F1 a effetto suolo.
Una Red Bull imperfetta ha concesso molto, troppo - per la recente storia dei campionati vissuti - alla concorrenza. Bravi in McLaren, Ferrari, Mercedes a sfidare la RB20. Superlativo Verstappen nel tenere a galla la nave. Lo ha fatto tra le difficoltà tecniche e quelle ambientali, di una Red Bull a cambiare volto nel 2024 con i numerosi addii di figure di vertice. In aggiunta, la lotta intestina con la posizione di Horner a vacillare a inizio anno.
GP Brasile: le pagelle di Interlagos
Piaccia o no, il fattore Verstappen è decisivo nell'assegnazione del titolo 2024. In ogni aspetto della figura e del modo di correre del campionissimo. Per la superiorità assoluta sul bagnato vista in Brasile, ad esempio, per l'astuzia nel giocare con le regole, anche.
"Max ha un valore incalcolabile, è impossibile da quantificare. Ha guidato da campione e in pista ci sono pure grandi piloti, come sappiamo tutti. Però, svettare e brillare come ha fatto, questo lo distingue credo insieme ad alcuni altri dei più grandi", ha commentato Horner dopo il trionfo di Interlagos.
"Il modo in cui ha guidato, anche quando abbiamo attraversato dei momenti difficili in questa stagione, lui non ha mai mollato. Ha corso collezionando punti e provando sempre a estrarre il massimo dalla macchina. Che sia sul bagnato o sull'asciutto, al momento è il miglior pilota al mondo".
Vincere in rimonta e sul bagnato ha sempre un peso specifico enorme nel creare l'aura di leggenda intorno a certe singole gare, destinate a restare nell'immaginario degli appassionati. Donington 1993 è la madre di tutte le imprese, Senna oltre, al di sopra di chiunque altro: che fosse il mezzo o il pilota. La misura di quell'impresa, per l'inferiorità tecnica della McLaren, per la portata del trionfo e le condizioni in cui maturò la rende ancora imbattibile nella scala delle gare-icona.
Verstappen in Brasile ha compiuto qualcosa di molto vicino, per il recupero, per il non aver sbagliato nulla e per il ritmo imposto nel finale.
"È stata una gara da emozioni sulle montagne russe, perché sapevamo di avere una buona macchina. La forza mentale di Max e la sua predisposizione sono state incredibili, penso che la partenza sia stata elettrizzante. Il primo giro è sui livelli di Donington 1993, per come ha affrontato curva 3 all'esterno", prosegue Horner. "Al primo giro credo abbia superato 6 macchine, poi è stata l'unica monoposto davvero in recupero, in grado di riprendere gli altri e a frenare così tardi in curva 1".
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