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Resta scolpito nella storia della Formula 1 il via del GP del Giappone del 1990, che consegnò a Senna e alla McLaren le vittorie nei campionati Piloti e Costruttori. Un episodio decisivo, carico di retroscena
27 nov 2024
Ventiquattro punti di distacco tra Ferrari e McLaren, alla vigilia del GP del Qatar, possono subire un capovolgimento radicale con il bottino di punti in palio a Losail. Tra Sprint e Gran Premio, passa una buona fetta del titolo Costruttori. McLaren è in vantaggio e ritrova una pista sulla carta favorevole alla MCL38. Ferrari è reduce da un recupero di punti a Las Vegas, inferiore però alle attese.
Così si procede verso il penultimo round della sfida tra Maranello e Woking.
Tutto ancora in ballo, diversamente da quanto accadde nel 1990. I giochi per il titolo Costruttori e quello Piloti si decisero a Suzuka. Una stagione nella quale Senna collezionò numerosi ritiri. Dal Messico al GP di Spagna, passando per Imola a inizio stagione, senza contare l'errore e il tamponamento del doppiato Nakajima nel GP del Brasile.
Prost, quell'anno al debutto in Ferrari, accanto a Mansell, portò la 641 F1 al successo in Francia. La vittoria al Paul Ricard fu la numero 100 per la Ferrari in Formula 1. Episodi che scrissero un campionato nel quale, Suzuka, produsse ancora una volta una pagina di storia.
Senna-Prost, nuovamente, ma su macchine rivali rispetto a un anno prima e l'episodio del sorpasso all'ultima chicane. Episodio che portò a un inverno di tensione tra Senna e il presidente della Federazione, Balestre. Servì una lettera di "scuse" prodotta dalla McLaren perché Senna riavesse la licenza per poter correre la stagione 1990.
Al via, perché decisivo fu lo start del GP del Giappone sulle sorti del mondiale, si arriva sull'onda di un briefing tra piloti e direzione gara nel quale, di fatto, Piquet solleva il problema del salto di chicane - per il quale Senna venne penalizzato l'anno prima -. Anziché tornare indietro di fatto contromano, col rischio di un incidente, c'è la richiesta avanzata da Piquet di fermarsi e tornare in pista regolarmente, saltando la chicane. Richiesta che tutti i piloti approvarono.
Una "vittoria" amara per Senna, che lasciò il briefing dei piloti: "Non posso sopportare questa cosa, è uno scherzo dopo quello che è successo lo scorso anno. È uno scherzo la situazione e qui si è dimostrato, senza che dicessi nulla, con qualcuno che ha sollevato la questione e avete visto come tutti siano d'accordo. Lo scorso anno fu davvero negativo per me".
Senna in pole nel GP del Giappone del '90, Prost in seconda posizione, come nel mondiale. A due gare dal termine, il francese non può permettersi uno zero in campionato, per tenere vive le chance di titolo e portare ad Adelaide il confronto finale.
Ferrari reduce da un Gran Premio di Spagna vinto dal Professore e, prima, quello in Portogallo nel quale furono scintille tra Prost e Mansell al via. Allora, Alain entrò in polemica anche con Cesare Fiorio.
Senna in pole, Prost secondo a Suzuka. Ma nella visione di Ayrton, la piazzola per il poleman era sul lato sbagliato, all'interno e sullo sporco. Qualcosa di penalizzante per chi aveva ottenuto il giro più veloce. Dall'anno seguente, la piazzola venne spostata sulla traiettoria pulita.
La richiesta di modificare lo start venne rigettata in quel week end dalla Federazione, la FISA, diversamente da quanto concesso in Germania, Messico e Portogallo alle richieste avanzate al venerdì. Un torto, l'ennesimo, percepito da Magic. Il resto è cronaca. In partenza, Prost scatta meglio di Senna e guadagna la testa della gara verso curva 1. Senna recupera metri e si lancia all'interno della velocissima prima piega. Il contatto è inevitabile. Entrambi finiscono nella ghiaia, ritirati. Senna è campione del mondo per la seconda volta.
Quella sfida Ferrari-McLaren venne decisa così. Titolo Piloti e Costruttori assegnato ad Ayrton e alla McLaren.
Resterà nella storia l'intervista successiva, ad Adelaide, di Jackie Stewart a Senna, nella quale Ayrton spiegava come "if you no longer go for a gap that exist, you are no longer a racing driver. Because we are competing", davanti alle obiezioni che sir Jackie Stewart opponeva sulla condotta di gara di Senna, i rischi e gli incidenti avuti in quegli anni.
Tra i due arrivò un chiarimento successivo, dopo che Senna, al termine dell'intervista, giurò a Stewart che non gli avrebbe mai più parlato.
Nel '91 Senna ammise, proprio a Stewart, come la manovra del 1990 in partenza fosse stata intenzionale. Da lì iniziò un lavoro congiunto sul tema della sicurezza.
In un'intervista a Oscar Orefici, Senna ricostruiva i fatti che portarono all'epilogo di Suzuka '90: "Nel mercoledì prima della gara, chiesi alla Federazione che la pole position fosse all'esterno, dissero di sì, poi sabato dopo la qualifica hanno detto di no. È stato il fattore determinante della corsa. Partendo all'interno ho perso un po' terreno, all'esterno avrei fatto una bella partenza, sarei stato primo alla prima curva e forse non sarebbe successo niente".
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