È fatta tra Ferrari e Andretti: a partire dal 2026, la Casa di Maranello fornirà le power unit e i cambi al futuro 11° team della Formula 1. L'annuncio arriva direttamente dal Cavallino Rampante, che con un comunicato annuncia il raggiungimento dell'accordo con Andretti Racing per fornire i motori a quella che di fatto sarà la scuderia Cadillac. La fornitura, definita “pluriennale” nel comunicato ufficiale della Ferrari, dovrebbe limitarsi al biennio 2026-27 in attesa che General Motors sviluppi la propria power unit con cui gareggiare autonomamente a partire dal 2028.

Legame profondo tra Andretti e Ferrari

Dopo tanta attesa e lunghissimo tira-molla tra Formula 1 e famiglia Andretti, è finalmente arrivato a fine novembre l'ok all'ingresso nel Circus dell'11° team in griglia. Non si chiamerà Andretti, ma la storica famiglia del motorsport americano e soprattutto il capostipite Mario avranno comunque un ruolo fondamentale, come dimostra anche il raggiungimento dell'accordo con la Ferrari per la fornitura delle power unit.

Quello tra Mario Andretti e la Rossa è del resto un legame di lunghissima data: il pilota classe 1940 è stato infatti pilota per il team del Cavallino Rampante per due stagioni, e anche recentemente aveva ribadito il suo desiderio di poter fare affidamento sui motori made in Italy.

“Penso che la power unit Ferrari rappresenti quanto di meglio si possa trovare per una squadra in cerca di un propulsore – ci aveva spiegato Mario Andretti in un'intervista esclusiva pubblicata sul numero 49 di Autosprint a novembre – e, parimenti, per me c’è anche un fattore affettivo importante. Perché la mia storia con la Casa di Maranello mi porta con piacere e con affetto verso una scelta del genere”.

Andretti aveva poi concluso con un appello: “Cari amici di Autosprint, datemi una mano, perché per me è assai importante stringere questo accordo col Cavallino Rampante! C’è una bella storia da far continuare. Quella tra me e la Rossa. Con l’orgoglio che provo nell’aver conosciuto Enzo Ferrari, nell’avere vinto per lui e nell’onorare le mie radici italiane”. Missione compiuta!

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