A sentire Antonio Perez, non finisce così la storia di Sergio con la Formula 1. Ci sarà altro dopo l'uscita di scena da Red Bull, decisione presa dalla squadra al termine di una stagione critica per il rendimento insufficiente di Perez, costato la possibilità di lottare per il mondiale Costruttori.

Il diretto interessato è più cauto e, l'idea di un ritorno in Formula 1, non è al centro dei programmi attuali. "È troppo presto per dare una risposta. È successo tutto molto velocemente alla fine della stagione e non me lo aspettavo. Se me lo chiedete ora, se tornerò in F1, onestamente non lo so. Se si dovesse presentare un progetto buono e interessante lo prenderò in considerazione e ci penserò, ma ogni cosa arriverà a suo tempo”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa a Leon, Messico.

Per la prima volta dal taglio subito in Red Bull, a vantaggio di Liam Lawson, Checo ha raccontato il suo 2024, i limiti che ne hanno condizionato il rendimento. 

Alti e bassi, una sopravvivenza durata 4 anni

Ci sono due Perez nella fase di quattro stagioni vissuta accanto a Max Verstappen. Quattro anni lo hanno reso il pilota che più a lungo è riuscito a resistere accanto all'olandese, a Milton Keynes. Certo, per un 2023 e 2024 finiti a distanza siderale in termini di differenza di punteggio da Verstappen, vi è stato un 2021 nel quale ha offerto un contributo maggiore - senza dimenticare l'ultima gara di Abu Dhabi -. 

E' difficilissimo per chiunque, correre in quella finestra dei 3 decimi da Verstappen, indicata da Helmut Marko quale asticella per ogni seconda guida che si cali nell'abitacolo Red Bull. "E' stata una squadra nella quale sono stato spinto al limite. È senza dubbio il posto più difficile in cui trovarsi: in Red Bull ed essere il compagno di squadra di Max Verstappen.

Nel team sono passati grandi piloti, ma si sopravvive solo se si è forti mentalmente. È stata sicuramente la sfida più grande della mia carriera, perché hai una grande macchina, molto veloce, ma è fondamentale che si adatti al tuo stile di guida e che tu possa adattarti ad essa”, precisa Checo. Impossibile (e illogico) chiedere che, con Verstappen in squadra, si cambino le caratteristiche di una monoposto per avvicinarla ai desiderata del secondo pilota.

“Tutti i piloti di F1 si adattano alla vettura, ma quando devi fare uno sforzo maggiore per adattarti, è allora che iniziano gli errori. È esattamente quello che mi è successo nell'ultima parte della stagione. Ho dovuto adattarmi a uno stile che non mi si addiceva".

Relax e famiglia nel presente

Non pensa alla Formula 1, a un ritorno, in questo momento: "la priorità è godermi il tempo e passarlo con la mia famiglia. Penso che nei prossimi sei mesi deciderò cosa voglio per il prossimo passo della mia carriera. Tornerei in Formula 1, ma solo se è quello che mi renderà più felice nei prossimi anni".

Il progetto Cadillac si prepara in vista del 2026 e un pilota di grandissima esperienza come Perez, in grado di indirizzare lo sviluppo - senza contare gli aspetti commerciali sui mercati nord e sud americani -, farebbe molto comodo.