Aston Martin cede la quota nel team di F1, Stroll investe ancora nel Gruppo

Aston Martin cede la quota nel team di F1, Stroll investe ancora nel Gruppo© Getty Images

Le manovre finanziarie consentiranno ad Aston Martin Lagonda di ricavare quasi 150 milioni di euro, tra la cessione della quota di minoranza detenuta in F1 e l'investimento di Lawrence Stroll per arrivare al 33% della Holding

Fabiano Polimeni

31.03.2025 ( Aggiornata il 31.03.2025 18:09 )

Grandi manovre sul versante finanziario in Aston Martin. La casa automobilistica ha vissuto 12 mesi molto difficili, descritti dal calo del 55% sul suo valore azionario (70 centesimi ad azione, in crescita dell'8% dopo l'ultimo annuncio). 

Aston Martin Lagonda Global Holdings è l’entità che detiene una quota di minoranza nella squadra di Formula 1. Fronte sul quale cederà la partecipazione e punta a monetizzare la quota con 74 milioni di sterline, più di 88 milioni di euro.

Stroll sale al 33% della proprietà del Gruppo

La struttura controllata da Lawrence Stroll, attraverso il consorzio Yew Tree che intervenne nel 2018 per salvare dal fallimento la Racing Point, rilevò nel 2020 anche una partecipazione di maggioranza nell’azionariato di Aston Martin Lagonda Global Holdings. Quella partecipazione, adesso, sale dal 27,6% al 33%, a fronte di un investimento di oltre 62 milioni di euro. Un aumento della presenza di Lawrence Stroll e del consorzio che, superando il 30% della proprietà, richiederebbe un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria. Scenario che il consorzio punta a evitare ottenendo un’esenzione.

Gli investitori in Aston Martin Lagonda

Oltre a Stroll con Yew Tree Consortium, gli altri azionisti principali di Aston Martin Lagonda sono il fondo sovrano saudita (PIF) al 15%, i cinesi di Geely (15,2%) e Mercedes (8,1%). “L’investimento dimostra il sostegno e l’impegno incrollabili nei confronti di Aston Martin. Dal 2020, io e i miei partner del Consorzio Yew Tree abbiamo investito circa 600 milioni di sterline (717 mld di euro; ndr) nell’azienda. L'investimento proposto sottolinea ulteriormente la mia convinzione in questo straordinario marchio e il mio impegno a garantire che Aston Martin abbia la piattaforma più solida possibile per creare valore a lungo termine, riducendo al contempo la diluizione del capitale proprio attraverso questa sottoscrizione premium, che dovrebbe rassicurare notevolmente gli azionisti”, ha commentato Lawrence Stroll.

Aston Martin che deve fare i conti, sul piano industriale, oltre che con la modesta crescita dei volumi di vendita, con i dazi in vigore dal prossimo 3 aprile negli USA sulle auto prodotte al di fuori del Paese: 25% sul prezzo finale. Fronte sul quale la concorrenza, vedi Ferrari, ha annunciato un incremento dei prezzi del 10%, assorbendo pertanto parte del dazio.

La proprietà della squadra di F1

La vendita della partecipazione nel team di Formula 1 non cambierà i programmi relativi alla sponsorizzazione sul lungo periodo. In sintesi: il team continuerà a essere Aston Martin Aramco. Squadra che è controllata dalla quota di maggioranza detenuta da Stroll con AMR Holdings GP Limited e dal fondo sovrano saudita PIF, altri investitori di minoranza sono Arctos Partners, HPS Investment Partners e Accel.

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