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22 apr 2025
Estoril è una località balneare che guarda l'Atlantico, e dalla quale ti aspetteresti giornate di sole, bel tempo e temperature alte. Solo che ogni tanto piove anche lì, e quella volta, tutto sommato, non fu un dramma: perché quella pioggia avrebbe consegnato per sempre Estoril alla storia, in quanto terra della prima vittoria in carriera di Ayrton Senna. Era il 21 aprile 1985, 40 anni fa: oggi, Estoril ringrazia quella pioggia benedetta, perché custodisce gelosamente sul suo asfalto la prima firma assoluta di "Magic".
Che Ayrton Senna avesse un rapporto speciale con Giove Pluvio, ovvero la pioggia, lo si era già capito l'anno prima, a Montecarlo, quando con la modesta Toleman sfidò i grandi ed avrebbe probabilmente vinto, se non fosse stato per la bandiera a scacchi anticipata. Pure ad Estoril la bandiera a scacchi fu anticipata di un paio di giri, anche se secondo Ayrton troppo tardivamente: "A mio parere è stato 10 volte più pericoloso qui che a Monaco l'anno scorso, in rettilineo andavo in quarta anziché in quinta". Verità con un fondo di veleno, forse, per quella che Ayrton reputava una vittoria scippata. Solo che stavolta aveva avuto tutto il tempo di involarsi: mentre a Montecarlo 1984 era stato costretto a risalire dal 13° posto di partenza, a Estoril 1985 aveva potuto involarsi dalla pole position, pure quella la prima della carriera. Tra i muretti del Principato aveva dovuto inventarsi le traiettorie, in Portogallo era bastato sfruttare la visibilità ed il talento mentre tutti gli altri sbagliavano, anche e soprattutto i più grandi: Prost era finito in testacoda, Mansell addirittura aveva sbagliato nel giro di ricognizione. Piquet aveva pagato gomme non all'altezza, Lauda si era ritirato per il motore, ma entrambi erano comunque (molto) indietro; gli altri, chi più chi meno, facevano i conti con una pista inondata d'acqua e sulla quale l'errore era la regola, tra tamponamenti e uscite di pista. Pure Ayrton aveva avuto il suo momento di alta tensione, segnatamente al giro 37, quando aveva messo quattro ruote sull'erba. Un brivido prima di riprendere in mano il copione, che lo vedeva involarsi nel diluvio.
"L'uomo nero", titolò Autosprint. Oggi potremmo anche chiamarlo "Il Corsaro Nero", per il modo autorevole e autoritario con cui solcò il "mare" di Estoril. Nero perché correva per la Lotus (erano appena alla seconda gara insieme), e la gara fu speciale anche per la stessa Lotus: perché il team inglese non vinceva dal 1982 con Elio De Angelis, e soprattutto perché per la prima volta nella storia della casa britannica, non c'era il fondatore Colin a salutare il suo vincitore con l'iconico lancio del cappellino sul traguardo. Fu una delle prime volte nel giorno delle prime volte: era la prima vittoria Lotus senza Colin Chapman, era la prima vittoria di Senna dopo la sua prima pole position, era la prima volta che Ayrton conduceva in testa un GP dall'inizio alla fine, era la prima volta che si trovava in testa ad un GP in assoluto: furono i suoi primi 67 giri al comando, sarebbero diventati 2931 in tutto a fine carriera, l'ultimo proprio ad Imola 1994. Insieme a tutto ciò, arrivò pure il giro veloce e di conseguenza il primo Grand Chelem della carriera di Senna: pole, vittoria, giro veloce e gara condotta in testa dall'inizio alla fine. Non era una prima volta, ma fu come se lo fosse, avere un italiano in testa al campionato: Michele Alboreto, 2°, diventò il primo italiano in grado di passare al comando della classifica iridata per la prima volta dal 1966, quando Lorenzo Bandini si ritrovò davanti a tutti dopo il GP Belgio.
La prima sinfonia di Ayrton Senna arrivò così, in una Estoril inzuppata d'acqua che ne rivelò l'enorme talento. Alboreto, 2°, chiuse a distanza siderale (1'02"978 il suo ritardo), tutti gli altri finirono doppiati (qualcuno anche di due giri). Ayrton Senna al mondo si era già presentato l'anno prima, ma volle dimostrare che sull'acqua quello di Monaco 1984 non sarebbe stato un caso isolato. Sarebbe stata la regola, per molti anni a venire. L'Uomo Nero cominciava a fare davvero paura a tutti.
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