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6 mag 2025
Per prima cosa, ha provato subito a smentire Enzo Ferrari: non è vero che un pilota perde mezzo secondo per ogni figlio. Ci ha scherzato su, Max Verstappen, dimostrando con i fatti che a lui, la paternità, non lo ha distolto dagli obiettivi professionali. I quali erano e restano, dopo Miami, focalizzati sulla quinta corona iridata, ma con una consapevolezza diversa: sarà durissima, probabilmente anche più di quanto si potesse pensare prima della Florida.
La Red Bull non molla, e così nemmeno il suo alfiere. Lo dimostra la grinta mostrata in pista nelle prime fasi di gara, lo dimostra l'ufficio tecnico di Milton Keynes che ha sfornato a tempo di record un nuovo fondo, un unico esemplare montato sulla macchina di Max sin dalle libere 1. L'aver forzato pur di portarlo in un weekend sprint, l'averlo voluto a tutti i costi per la tappa americana e soprattutto non averlo più tolto per tutto il weekend, denota forse un timido segnale di ripresa da parte degli ingegneri: non è niente di stravolgente, ma è comunque un segnale positivo, verso una fiducia da ritrovare a Milton Keynes, dove nell'ultimo anno di certezze ne hanno smarrite parecchie. E' stato anche un atto di coraggio, considerando quanto sia complicata da mettere a posto la RB21 e quanto potesse diventare difficile trovare la quadra, su una monoposto così complessa, in un'unica sessione di libere. La reazione è da sottolineare con forza, perché è la risposta al primo fondo bocciato della stagione: nei test la Red Bull aveva sperimentato un fondo nuovo, poi bocciato dopo due gare. Questo fondo è una risposta a quella bocciatura: doveva arrivare, così si era capito, ad Imola, ma progettazione e soprattutto produzione hanno fatto uno sforzo per anticipare i tempi di consegna. L'azzardo è stato possibile perché, secondo l'ingegnere capo Paul Monaghan, il nuovo fondo aveva una "stabilità del flusso inalterata": per cui, non erano previste sorprese negative nel disegno dei flussi e non ci si attendeva alcun effetto collaterale in termini di stabilità. I dati hanno detto che gli obiettivi sono stati centrati: il nuovo fondo ha garantito del carico verticale in più, utile a Miami soprattutto nel primo settore. Inoltre, parola di Marko, questa evoluzione ha diminuito il sottosterzo: "Non è scomparso, ma ora è minore", ha detto Helmut.
Certo, proprio per gli sforzi compiuti, dispiace che Verstappen abbia lasciato 20 punti sul tavolo di Miami. Non è stato il migliore dei weekend, in termini di esecuzione: il grossolano errore al box durante la sprint (Max è stato fatto ripartire mentre arrivava Antonelli: contatto, ala rotta e sacrosanta penalità per unsafe release) è costato presumibilmente il podio nella sprint (dunque 6 punti), poi in gara ci si è messo il tempismo sbagliato della VSC per far perdere il podio a Verstappen. Un weekend insomma sfortunato, che si porta dietro anche qualche statistica non proprio entusiasmante: per la prima volta in una gara sprint l'olandese non ha marcato punti, e delle 43 volte in cui è partito in pole position è appena il quinto caso in cui non sale sul podio: tre ritiri(Silverstone e Monza 2021, Melbourne 2024) ed un 5° posto (Spielberg 2024) prima di Miami, dove ha concluso 4°.
Verstappen analizza il GP Miami: McLaren inarrivabile
In tutto ciò, Max Verstappen non ha avuto colpe. Anzi, fa impressione pensare che abbia perso 20 punti (ora è a -32 da Piastri e a -16 da Norris) in un weekend del genere, dove aveva fatto il massimo nella sprint, in qualifica e nella prima parte di gara. I primi giri, ancor più del giro in Q3, sono stati un concentrato di classe e cattiveria agonistica: ha lottato quanto e più del leone che porta sul casco, dando qualunque cosa in un duello tecnicamente impari. Ha ricordato i grandi del passato quando si ostinavano a non piegarsi alla ragione, alle evidenze del cronometro, ad un quadro ingegneristico chiaro. In qualifica è un discorso, perché il grip extra fornito dalla gomma nuova può aiutare a mascherare alcuni limiti che però emergono, in maniera inesorabile, in gara, dove non basta una RB21 ottima nelle curve veloci del primo settore per contrastare una McLaren che, a cominciare dal suo ottimo livello di carico aerodinamico, poi mette in piazza una gestione delle gomme inarrivabile per chiunque, oltre a dimostrarsi forte in ogni circostanza ed in ogni tipo di curva. Max, il leone, non vuole abdicare: la partita si giocherà su un doppio binario, quello degli sviluppi (qualcosa è previsto tra Imola e Barcellona) e quello della direttiva tecnica che debutterà a Barcellona, la quale toglierà, almeno questo si augurano in Red Bull (ed in Ferrari), un piccolo margine alla McLaren in tema di ali flessibili. Il resto, se il quadro tecnico lo permetterà, toccherà ancora una volta a Max, il neo papà che non rallenta.
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