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Tra storia, glamour e velocità: 5 curiosità sul Gran Premio di Monaco

Dalle maledizioni di Leclerc ai brindisi senza champagne: ecco alcune cose che (forse) non sapevi sul GP più iconico della Formula 1
Tra storia, glamour e velocità: 5 curiosità sul Gran Premio di Monaco
© Ferrari

Ilaria ToscanoIlaria Toscano

19 mag 2025

Il Gran Premio di Monte Carlo non è solo una gara di Formula 1: è un evento iconico che unisce l’eleganza del Principato, il brivido della velocità e la tradizione più pura del motorsport. Da curve storiche come la Rascasse alle tribune galleggianti sul porto, che sono lussuosi yacht, ogni metro di questo circuito racconta una storia. Ma dietro le luci della ribalta e i festeggiamenti dorati, si nascondono aneddoti, record e dettagli poco noti che rendono questo GP unico nel suo genere.

Ecco a voi 5 curiosità sul Gran Premio più esclusivo della stagione!

96 anni di corse

Il Gran Premio di Monaco ha una storia più lunga di quella della F1 stessa. La prima corsa automobilistica nel Principato si corse nel 1929 e fu vinta da William Grover-Williams su Bugatti. L'idea fu di Anthony Noghès, figlio del presidente dell’Automobile Club di Monaco, spinto dal fatto che la fondazione del Gran Premio era la condizione richiesta dalla Commissione Sportiva Internazionale per il riconoscimento internazionale dell'ACM.

Nel maggio 1929 fu quindi organizzato, con la benedizione di Principe Luigi II di Monaco, il primo GP del Principato.

L'insolito incidente di Ascari

Alberto Ascari, pilota e campione di Formula 1, ebbe un incidente davvero insolito durante il GP di Monaco del 1955. Al giro 81 l’italiano perse il controllo della sua vettura mentre stava per entrare nella Chicane del Porto, sbandò e finì in mare. Il pilota fu prontamente aiutato ad abbandonare l'abitacolo e riuscì ad uscirne illeso, riportando "solamente" la frattura del setto nasale. Quella terribile domenica rappresentò un segno premonitore di cosa sarebbe successo solo pochi giorni dopo a Monza, dove Ascari perse la vita in un incidente fatale.

La "maledizione" del predestinato

Charles Leclerc è stato colpito per anni da una "maledizione" che gli ha impedito di trionfare nel Gran Premio di casa. Il ferrarista ha subito ben 4 ritiri (il primo nel 2017 e l'ultimo nel 2019, anno in cui non è risucito a predere parte allo start del GP), e solo un quarto posto nel 2022 e un sesto l'anno successivo. Addirittura, il ferrarista non ha avuto fortuna neanche durante il GP Historique di Monaco, in cui ha guidato la Ferrari 312B3 di Niki Lauda. Charles ha perso il posteriore alla Rascasse ed è finito contro le barriere. Ironia della sorte: non si trattava di una gara competitiva.


Solo nel 2024, dopo 5 partecipazioni alla gara in F1, il monegasco è riuscito a vincere a Montecarlo firmando una delle vittorie più belle ed emozionanti della sua carriera. Le lacrime sul podio, l'urlo nel team radio e la folla impazzita hanno regalato a Charles e alla Formula 1 una giornata storica, infatti Leclerc è stato l'unico pilota monegasco a trionfare in casa.

Ayrton, re di Monaco

Il circuito di Montecarlo è deicisamene uno dei più difficili del calendario della F1. Il recordman del Principato è Ayrton Senna, che qui ha trionfato ben 6 volte (1987, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993). Tuttavia, l'appuntamento monegasco più importante di del campione fu quello del 1988, in cui il brasiliano segnò una pole position indimenticabile e dominò il GP con una prestazione magistrale prima di finire in barriera alla curva Portier a pochi giri dalla fine. Il pilota fu costretto al ritiro e consegnò la vittoria al rivale Alain Prost.

Ron Dennis,al tempo team principal della McLaren, aveva comunicato a Senna di gestire il vantaggio poco prima dell'incidente, a seguito del quale il pilota scomparve dai box per ore, profondamente scosso, e si rifugiò nel suo appartamento di Monte Carlo.  Fu proprio in quell’occasione che il mondo poté intravedere, al di là dell’errore finale, la vera essenza del talento puro e straordinario di Ayrton Senna.

Relax per Kimi Räikkonen

Il Gran Premio di Monaco del 2006 è ricordato come uno dei più iconici a causa di un simpatico episodio che ha visto protagonista Kimi Räikkonen. Il pilota finlandese, che al tempo guidava per la McLaren, non aveva iniziato la stagione nel migliore dei modi, ma a Monaco stava disputando una gara ottima, mantenendosi stabilmente in terza posizione alle spalle di Fernando Alonso e Mark Webber. Dopo l’ingresso della safety car, Raikkonen riuscì a superare Webber, portandosi così alle spalle del leader della corsa, Alonso.

Quando sembrava pronto per lottare per la vittoria, arrivò il colpo di scena: la sua McLaren MP4-21 lo tradì, costringendolo al ritiro per un guasto al motore. A quel punto ci si sarebbe aspettati che tornasse ai box, ma Kimi decise di fare tutt’altro. Invece di rientrare, prese una strada alternativa: si diresse verso il porto per raggiungere direttamente il suo yacht, ormeggiato poco distante dalla chicane delle piscine. Indimenticabile la scena in cui lo si vede camminare con calma lungo la passerella, ancora con la tuta da gara e il casco addosso.

Pochi minuti dopo, le telecamere lo immortalarono sdraiato al sole, rilassato in costume e con una birra in mano. Non era più in gara, ma in quel momento Räikkonen era diventato leggenda.

Il Gran Premio di Monaco non è soltanto una gara: è un palcoscenico dove la Formula 1 si trasforma in racconto, dove ogni curva è un capitolo di storia e ogni errore, trionfo o gesto fuori dagli schemi diventa parte di un mito che si rinnova anno dopo anno. Tra luci, yacht, campioni e imprevisti, Monte Carlo continua a regalarci emozioni che vanno ben oltre la bandiera a scacchi, perché qui, nonostante i sorpassi siano davvero limitati, non manca mai lo spettacolo.

 

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