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5 Curiosità sul GP di Montréal: Tra Storia, emozioni e soprese

Storie dal Canada: vittorie uniche, proteste teatrali e imprese da record. Scopri perché il GP di Montréal è unico!
5 Curiosità sul GP di Montréal: Tra Storia, emozioni e soprese
© Instagram Ferrari

Ilaria ToscanoIlaria Toscano

13 giu 2025

Il Gran Premio del Canada, disputato sul Circuit Gilles Villeneuve di Montréal, è uno degli appuntamenti più amati e imprevedibili del calendario di Formula 1. Con il suo mix di rettilinei ad alta velocità, staccate violente e muretti vicinissimi, questo circuito semi-permanente sull’isola di Notre-Dame ha regalato negli anni momenti indimenticabili. Ecco 5 curiosità che rendono speciale questo Gran Premio.

L’unica vittoria di Jean Alesi in Formula 1

Il GP del Canada 1995 è impresso nella memoria dei tifosi della Ferrari per un motivo molto speciale: fu il teatro dell’unica vittoria in carriera di Jean Alesi in Formula 1. Quel giorno, il francese tagliò il traguardo con la mitica Ferrari 412 T2 dopo una corsa ricca di colpi di scena. L’immagine di Alesi che riceve passaggi dai colleghi nel giro d’onore (rimasto senza benzina) è diventata iconica. Curiosamente, quella vittoria arrivò il giorno del suo 31° compleanno, rendendo il trionfo ancora più emozionante. Montréal è così diventata per sempre il luogo del sogno realizzato di Alesi e dei tanti ferraristi che avevano sperato a lungo in quel successo.

Il GP più lungo della storia

Nel 2011, Montréal ha ospitato il Gran Premio più lungo della storia della Formula 1, durato oltre quattro ore a causa della pioggia torrenziale. La gara venne sospesa per ben due ore e riprese in condizioni estreme. La vittoria andò a Jenson Button, protagonista di una rimonta clamorosa: sei pit stop, un drive-through e un sorpasso decisivo su Vettel all’ultimo giro dopo un suo errore. Una gara diventata leggenda.

La prima vittoria di Villeneuve

Il circuito porta il nome di Gilles Villeneuve, eroe nazionale canadese e padre di Jacques. E proprio qui, nel 1978, Villeneuve vinse la sua prima gara in F1, diventando un’icona istantanea in patria. La pista fu successivamente rinominata in suo onore dopo la sua tragica scomparsa nel 1982. Ogni edizione del GP è quindi anche un omaggio al suo spirito combattivo e spettacolare.

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