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F.P.
19 giu 2025
Appena quattro punti ottenuti in gara, ai quali sommare i tre della Gara Sprint di Miami, da quando ha sostituito Liam Lawson, in un passaggio da Racing Bulls a Red Bull che ha affossato l’ottimo inizio di stagione di Yuki Tsunoda. Questione di prospettive e aspettative, il correre con Racing Bulls o il doversi misurare con una RB21 - ma vale anche per la RB20 - al volante della quale nessuno, al di fuori di Max Verstappen, è riuscito a produrre le prestazioni necessarie per una Red Bull in corsa per il Costruttori.
Certo non aiuta i risultati il dover partire sempre da posizioni nelle retrovie, come troppo spesso è accaduto a Tsunoda. Solo in tre occasioni ha guadagnato la Q3, piazzandosi decimo a Miami, in Bahrain e 8° a Jeddah. Nelle ultime quattro gare, invece, in tre è scattato dal fondo dello schieramento.
“La giornata di sabato è stata difficile, con l’insensata penalità di 10 posizioni (infrazione in regime di bandiera rossa, ha superato Piastri; ndr). Ho perso molto tempo nelle libere 3 e non è quello che vuoi quando hai gli aggiornamenti e vuoi imparare la macchina.
Con la nostra squadra vuoi essere il più in alto possibile, però questa sfida direi che mi piace. In questi momenti sento molta pressione, a volte non mi piace particolarmente ma fa parte del gioco ed è un’opportunità per migliorarmi e dare dimostrazione di me stesso”, ha commentato il pilota giapponese dopo la gara in Canada, chiusa al 12° posto.
“Era il piazzamento massimo che potessi ottenere. Il ritmo era ok, non straordinario ma nemmeno troppo cattivo. Perlomeno, un aspetto positivo adesso è rappresentato dalle prestazioni della macchina, sembra avere un passo un po’ più normale o migliore rispetto alle precedenti gare. Ecco, perlomeno è un punto che dà motivazione”.
La posizione è difficile, al netto delle rassicurazioni fornite da Horner sul tempo che verrà dato a Tsunoda per migliorare prestazioni e risultati. Concluderà la stagione in Red Bull, poi si vedrà.
Resta più di metà campionato per convincere la squadra di essere il pilota giusto per dare stabilità al pilota sul secondo sedile. In alternativa, il prossimo candidato - che tanto bene sta facendo in Racing Bulls - potrebbe essere Isack Hadjar, candidamente ad ammettere come non si senta pronto a saltare su una Red Bull già quest’anno, “però coglierei l’occasione, sono un lottatore. Avere Max come compagno, imparerei tantissimo e la traiettoria naturale dell’essere pilota Red Bull Junior è di arrivare in Red Bull, no?”.
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