GP Azerbaijan: i 5 temi del fine settimana

GP Azerbaijan: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

A Baku, dove la Red Bull fa ancora doppietta, Perez si conferma specialista dei cittadini, diventando il primo pilota a ripetersi in Azerbaijan; miglior risultato stagionale per la Ferrari, applausi ad Alonso ed Hamilton

01.05.2023 ( Aggiornata il 01.05.2023 13:08 )

E' vera ripartenza?

Nella gara sprint del sabato, Charles Leclerc ha ottenuto più punti che in tutte le tre gare precedenti: 7 contro 6. Poi, con il 3° posto della domenica, ha fatto più punti rispetto a tutti quelli che era riuscito a mettere insieme dalla prima domenica di marzo fino al sabato sera precedente: 15 contro 13. Questi sono dati di fatto, così come è un dato di fatto il primo podio stagionale della Ferrari. Sufficiente per tirare un sospiro di sollievo, ma forse non abbastanza per essere del tutto soddisfatti.

Certo, dirà qualcuno: se guardi la Red Bull soddisfatto non lo sarai mai. Ma qui non si tratta di guardare la Red Bull, quanto guardarsi le spalle, dove le sagome delle Aston Martin e delle Mercedes, alla fine, sono state anche più grosse di quanto ci si potesse aspettare dopo la prima giornata in pista. Ci ha pensato Alonso, a fare il quadro della situazione: “La peggior Aston Martin dell'anno è arrivata ad un secondo dalla miglior Ferrari dell'anno”. Messa così, un po' di pessimismo viene: ma Nando aveva le sue ragioni per dirlo. Nando, che quando vuole sa essere loquace come un cabarettista, ha poi argomentato: con le medie la SF-23 aveva molto più degrado, con la dura si è difesa meglio ma aiutata da temperature più basse del previsto (ed al ribasso nel corso della gara, causa nuvoloni sopraggiunti). Concludendo che la sua squadra può essere “orgogliosa” per essere arrivata così vicina al podio in un fine settimana piuttosto complicato per loro, mentre tutto sommato per la Ferrari il fine settimana è stato “perfetto”.

Alonso è solo cattivo o c'è un pizzico di verità? Più che un pizzico, di verità ce n'è molta. E non per fare i disfattisti, ma i realisti. E' vero che da qualcosa si deve pur cominciare ed il Cavallino fa bene ad essere soddisfatto del weekend, almeno dal punto di vista del risultato: un 3° e 5° posto, un totale di 25 punti alla domenica che sarebbero significati il miglior bottino dell'anno anche senza la sprint race (che ha portato 11 punti). Complessivamente, i punti raccolti sono stati 36: 14 in più della Aston Martin e 16 in più della Mercedes. Questi sono numeri non sindacabili, poi però ci sono le prestazioni che raccontano una realtà in parte diversa, ed è quella di un ritmo gara che ancora offre più preoccupazioni che soddisfazioni. Leclerc partiva in pole, Sainz 4° mentre Hamilton ed Alonso scattavano dalla terza fila. Quando si è ripartiti dopo la safety car, la classifica vedeva Leclerc 2°, Sainz 4°, Alonso 5°, Russell 6°, Stroll 7° ed Hamilton addirittura 10°. E' finita con Nando negli scarichi di Charles, con Hamilton in scia a Carlitos. E' finita, insomma, con una Ferrari costretta a difendersi.

Baku era una pista più favorevole alla SF-23 che non alla AMR23 o alla W14. Quest'ultima soffre di più le piste “rear limited”, la Aston ha nell'eccessivo drag (lascito del progetto 2022) probabilmente l'unico vero punto debole della sua vettura. La Ferrari invece, come in Bahrain, ha trovato terreno fertile per le sue caratteristiche: asfalto liscio, grandi frenate e lunghi rettilinei (un problema contro le Red Bull, ma un vantaggio contro Aston Martin e Mercedes, con quest'ultima che per guadagnare sul dritto deve girare più scarica), il tutto su una pista dove la trazione conta comunque molto (unico vantaggio per la AMR23). Da tenere conto poi che la Aston ha scoperto un difetto di fabbrica alla nuova ala posteriore indrotta a Baku: i continui problemi al Drs sono costati la seconda fila allo spagnolo in qualifica oltre che parecchio tempo nelle libere, rendendo più complicata la ricerca del set-up. Inoltre, con il parco chiuso, la squadra non è più potuta intervenire sull'ala, pena partenza dalla corsia dei box. E nonostante questo, Alonso è appunto arrivato ad otto decimi da Leclerc sul traguardo: paradossalmente, l'unica gara terminata sin qui fuori dal podio è la cartolina migliore per la AMR23, capace di inseguire il terzo posto anche su una pista molto penalizzante per le sue caratteristiche ed in un fine settimana pieno di intoppi.

Sul giro secco la Ferrari ha confermato di avere un gran potenziale (e Leclerc ha dimostrato di essere un gran manico), ma restano difetti congeniti di una squadra che per anni ha lavorato per ottimizzare la qualifica, sfornando monoposto più rapide nelle prove ufficiali che non in gara. Con la SF-23 le difficoltà in gara sono esplose: senza un'oculata gestione delle gomme, la Rossa non può battagliare. Le temperature non eccessivamente elevate (44° gradi la temperatura dell'asfalto al via, 35° gradi quella finale) hanno dato una mano, lo stesso ha fatto un asfalto non troppo esigente. Per parlare di problemi risolti sul passo gara, insomma, è troppo presto.

Poi va dato alla Ferrari quel che è della Ferrari, ovvero l'ottimizzazione di un pacchetto ancora privo di aggiornamenti (i primi arriveranno a Miami) se non per un adattamento dell'ala posteriore. La squadra sta cambiando approccio ai fine settimana, ed ha lavorato molto bene in un weekend così caotico e pieno di insidie. Miami, tra una settimana, sarà un'altra prova, forse più difficile di Baku perché sono attese temperature superiori: da qualcosa si deve pur ripartire, ma aspettiamo a parlare di ripartenza.

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