GP Azerbaijan: i 5 temi del fine settimana

GP Azerbaijan: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

A Baku, dove la Red Bull fa ancora doppietta, Perez si conferma specialista dei cittadini, diventando il primo pilota a ripetersi in Azerbaijan; miglior risultato stagionale per la Ferrari, applausi ad Alonso ed Hamilton

01.05.2023 ( Aggiornata il 01.05.2023 13:08 )

Primo bis azero

Ormai non è nemmeno più una sorpresa, come del resto non lo è questa Red Bull. Eppure forse un po' di sbalordimento c'è, di fronte a questo Sergio Perez. Perché tenere dietro Max Verstappen, seppur su una pista adorata da sempre, non è mai roba ordinaria. Ci vuole fisico, ci vuole testa, ci vuole piede. Ci vuole velocità ma, soprattutto, gestione: quella che lo aveva fregato dodici mesi fa. Anzi un poì meno, visto che Baku 2022 è andata in scena a giugno e non a fine aprile.

Nel GP d'Azerbaijan dell'anno scorso, a Checo era mancata la tenuta delle gomme, almeno rispetto a Verstappen. Quest'anno, invece, non è caduto nel solito errore. E infatti il risultato è stato diverso: Max l'anno scorso ci mise pochi giri per passare, quest'anno invece di giri non gliene sono bastati una quarantina. Perché il Checo del 2023, inutile starlo a sottolineare, è migliore di quello del 2022, almeno in questo avvio di stagione. Starà a lui mantentersi su questi livelli, starà a lui adattarsi ad eventuali pezzi nuovi che andranno a cambiare il bilanciamento della macchina: del resto la voragine prestazionale l'anno scorso è iniziata con gli aggiornamenti di Silverstone, non prima. Sapersi adattare a qualunque condizione ed a qualunque comportamento della vettura, quello sì che sarà il fattore decisivo per l'eventuale corsa iridata. Eventuale perché ad un Perez che ribalta le gerarchie a Milton Keynes, per ora, ci credono ancora in pochi. Ed un'alta concentrazione di questi pochi si trova in Messico.

Per quanto l'avvio di stagione del messicano sia stato ottimo, è sul medio-termine che arriveranno i giudizi definitivi. E' il credito che si è guadagnato Max Verstappen: lui sì che ha dimostrato di poter essere tonico ogni domenica, Sergio no. Diciamo che certe prestazioni dovrà garantirle anche su tipologie di circuiti differenti da quelli che predilige. Del resto mica sarà un caso che quando Max appare un pochino meno in palla si esalti lui, no? Una spiegazione tecnica molto spicciola, porta a dire che Checo preferisce le piste che esaltano le fasi di trazione, mentre Verstappen la differenza la fa soprattutto quando il limite è dettato dall'anteriore. Poi Max ha vinto, per non dire stravinto, anche su piste di “trazione”: però almeno su quelle Perez pare essere un pochino più vicino. Del resto Checo ha vinto sei gare in carriera e cinque su circuiti cittadini: mica sarà un caso. Ha vinto due volte a Baku (2021 e 2023), unico a riuscirci sul Mar Caspio, ed ha portato a casa anche le prove di Monaco (2022), Singapore (2022) ed Arabia Saudita (2023). L'unica vittoria su circuiti permanenti è stata quella di Sakhir 2020, nella pazza gara andata in scena sul circuito breve: successe di tutto quella domenica, con una rimonta pazzesca da parte del messicano, però anche quella bahreinita, nella versione lunga o breve che sia, è una pista da trazione. Non può essere una coincidenza. Dei tracciati sui quali ha vinto, l'unico “front limited” era quello di Jeddah: l'essere comunque un cittadino lo ha aiutato, il fatto che Max sia stato frenato da un guasto a metà qualifica lo ha aiutato ancora di più.

Fin qui Perez ha vinto due gare, le stesse che aveva vinto in tutto il 2022. Il che è abbastanza per parlare di un Sergio Perez cresciuto, migliorato, più fiducioso ed anche più incisivo. Del resto, safety car o non safety car, Max per prenderlo domenica non ne aveva: nel primo stint Checo si stava avvicinando, nel secondo non gli ha mai praticamente concesso l'ingresso in zona Drs. E rispondere così sul passo gara all'olandese significa essere sul pezzo davvero. La strada per il mondiale è ancora lunga, lunghissima. La ricetta ideale, come detto, sarebbe quella di sapersi adattare in fretta a qualunque pista ed a qualunque condizione. Autostima sì, ma senza pensare di poter battere Max Verstappen facilmente: quello è il primo, madornale errore da evitare.

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