GP Canada, l'anteprima: Red Bull verso quota 100 su una pista non solo "stop & go"

GP Canada, l'anteprima: Red Bull verso quota 100 su una pista non solo "stop & go"

La scuderia di Milton Keynes in Canada va per cercare il successo numnero 100 della sua storia, mentre dietro è lotta aperta per il ruolo di seconda forza: Aston Martin con gli aggiornamenti, Mercedes per confermarsi, Ferrari per approfondire il pacchetto di Barcellona

13.06.2023 ( Aggiornata il 13.06.2023 15:39 )

Pista "stop and go", degrado e rischio pioggia

Sul perché Red Bull sarà ancora una volta favorita, anche sul tracciato canadese, non c'è bisogno di spiegarlo, per una squadra che ha fatto sette su sette da inizio anno creando immediatamente una voragine nei rispettivi campionati (Verstappen è a +53 da Perez e a +71 da Alonso; tra le squadre il team viaggia già con 135 lunghezze di margine sulla Mercedes: media di quasi 20 punti guadagnati a gara). La RB19 è una macchina senza punti deboli, che sa andare forte ovunque, ma le caratteristiche del Canada possono aiutarla ancora di più: è una pista con violente frenate e forti accelerazioni, per il resto ci sono tanti allunghi (importantissimo avere poca resistenza all'avanzamento) e contano molto i cambi di direzione, soprattutto quelli sui cordoli, dove serve una meccanica stabile. Tra frenate ed accelerazioni e trasferimenti di carico, serve una macchina forte nei transitori: è dunque una pista sulla quale il carico aerodinamico passa leggermente in secondo piano rispetto alla meccanica ed al motore, chiamato a fare la differenza non tanto e non solo nelle velocità di punta, ma piuttosto nella motricità ai bassi regimi e nell'efficienza energetica. 

Essendo un tracciato semipermanente, quello che sorge sull'isola artificiale di Notre Dame, nell'estuario del fiume San Lorenzo, andrà incontro ad un'evoluzione dell'asfalto molto marcata, pioggia permettendo: per il fine settimana c'è rischio pioggia per tutti e tre i giorni, pioggia che oltre a cambiare notevolmente le condizioni di marcia "laverebbe" la pista, cancellando eventualmente il livello di gommatura raggiunto nelle sessioni precedenti.

In caso di temperature elevate, particolarmente critica la gestione dell'asse posteriore, dal momento che a fronte di carichi laterali molto contenuti (livello 1 su 5 secondo Pirelli: ecco perché le squadre andranno su livelli di carico medio-bassi) è massima la richiesta ai pneumatici posteriori in trazione (livello 5 su 5). Questo tuttavia non deve far pensare ad una asse anteriore privo di sfide, anzi: il circuito canadese è uno dei più severi sul fronte delle frenate (livello 5 su 5), per cui la gestione dell'anteriore è anch'essa molto difficile, con l'obbligo di evitare bloccaggi e conseguenti spiattellamenti. La gestione delle gomme è dunque complessa, ed anche per questo la corsa canadese può essere aperta sul fronte delle strategie: dal momento che fino all'anno scorso si perdevano solamente 18"5 più tempo di sosta per attraversare la pit-lane (la quale è sì lunga 400 metri, ma fa evitare l'ultima chicane e la prima curva, da qui una perdita di tempo relativamente contenuta), non è da escludere una gara a due soste.

GP Canada: la preview Pirelli


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