Penalità Perez, Marko critica la regola: "Ridicola una penalità più dura"

Sono servite due ore e mezza per dare certezza al risultato scritto in pista. Una coda al Gran Premio di Singapore per arrivare a sanzionare Checo Perez di 5 secondi sommati al tempo di gara e una reprimenda, lui reo di non aver rispettato in due occasioni la distanza massima dalla Safety Car. 

Tempi che non sono esattamente consoni con la categoria del motorsport più veloce che ci sia. Sulle procedure non sembra riuscire a incidere sostanzialmente il potenziamento della struttura a supporto della direzione gara, voluto dalla FIA con l'istituzione di una sorta di VAR. Chiara l'evidenza dei fatti, urge un'accelerazione nei processi.

Quanto conta la regola delle 10 macchine?

Perez conserva la vittoria, meritatissima. Resta tuttavia la variabile di come sarebbe potuta cambiare la gara se i 5" fossero stati applicati a Gran Premio in essere. Quindi, con una decisione celere.

Nel dopogara, l'ambiente Red Bull ha ridimensionato l'intera osservazione da parte della direzione gara sulla gestione delle due fasi di corsa dietro Safety Car da parte di Perez.

"Una penalizzazione di 10 secondi sarebbe stata ridicola, non toglie nulla alla grande prestazione di Perez e non cambia nemmeno nulla nel campionato. In una gara così movimentata mi chiedo quanto sia rilevante quella regola delle 10 macchine di distanza dietro la Safety Car", il commento di Helmut Marko. 

"Il nostro team manager John Wheatley, una persona molto esperta, ci aveva detto in anticipo che avrebbe ricevuto al massimo una penalità di 5 secondi". Considerazioni di segno diverso rispetto, ad esempio, a quanto comunicato via radio a Leclerc nel giro di rientro: la possibilità di una sanzione molto più pesante - conversione di un Drive Through in penalità cronometrica, 25" -, rifacendosi ai precedenti simili, sebbene parecchio datati.

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