GP Spagna, l'analisi a caldo: Max e Norris lottano a parte, Ferrari ridimensionata?

A Barcellona la sfida è tutta tra Verstappen e Norris, mentre la Ferrari non riesce neanche a battere una Mercedes in recupero prestazionale dopo un difficile avvio di stagione: non il massimo su una pista così indicativa come Barcellona

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23.06.2024 16:37

Gara di strategia, variabili tattiche e gestione delle gomme, ma alla fine vince ancora Max Verstappen, sempre più fattore determinante su una Red Bull che ha definitivamente perso la superiorità di inizio anno. Niente da fare per Norris e la McLaren che dovranno riguardare forse la loro strategia, ma nella consapevolezza della bontà della MCL38 che si è dimostrata fortissima anche a Barcellona.

GP Spagna, strategie lineari e non

Prima del via non c'era una strategia univoca chiaramente vincente, e questa variabilità è stata confermata con il passare dei giri del GP Spagna, con strategie tra i primi non del tutto in linea le une con le altre. Anche all'interno della stessa scuderia si sono viste opzioni differenti (come ad esempio in casa Ferrari e Mercedes, con Russell e Sainz su hard per l'ultimo stint e Leclerc ed Hamilton su soft), e ciò ha favorito anche le lotte in famiglia: Hamilton ha avuto la meglio su Russell (giro 52), Leclerc ha avuto ragione di Sainz (giro 55), un segno che la hard per il finale con il senno di poi non era la gomma giusta. In una corsa senza ritirati e tanti pit-stop (e di conseguenza con molto traffico in pista), le scelte tattiche l'hanno fatta da padrone, come nel caso della lotta al vertice.

GP Spagna, la cronaca del GP

Lando e Max, categoria a parte

I protagonisti annunciati della gara, Verstappen e Norris, hanno attuato strategie simili nella sequenza delle mescole ma differenti nell'approccio ai vari stint: Max è partito con una morbida usata contro la morbida nuova di Lando, entrambi hanno poi montato una media per la fase centrale di gara (sosta al giro 17 per l'olandese, giro 23 per il britannico) ed hanno conclusa la corsa nuovamente su gomma soft (nuova per Verstappen e usata per Norris), con Max dentro tre passaggi prima di Lando. Dopo la sosta della McLaren numero 3, con ancora 19 giri da percorrere, c'erano 8" di vantaggio a favore della Red Bull numero 1: sul traguardo Norris aveva praticamente annullato lo svantaggio, a dimostrazione della bontà della McLaren, seppure neanche questo sia bastato contro un Verstappen sempre in formato campione, bravissimo ad andare incontro alla gara sin dai primi tre giri, quando al via ha passato Norris ed al terzo giro Russell, dando il suo enorme contributo ai tattici della Red Bull.

Ferrari ridimensionata?

E' stato un weekend in cui Verstappen e Norris hanno dato qualcosa in più sui rispettivi compagni di squadra, mentre Ferrari e Mercedes hanno vissuto un sostanziale equilibrio interno deciso per lo più dalle scelte del muretto. Nel complesso è difficile fare una scala dei valori delle varie scuderie, fermo restando che su un tracciato che doveva favorire il ritorno prepotente della Red Bull non si è visto alcuna traccia del vecchio dominio di Milton Keynes, un chiaro segnale che la McLaren è ormai arrivata, ed una pista indicativa come Barcellona lo ha confermato. Col senno di poi un po' di delusione in casa Ferrari, soprattutto in virtù degli aggiornamenti portati in questo fine settimana: la speranza è che serva tempo per estrarre il massimo potenziale dal nuovo pacchetto, ma di certo la Rossa avrebbe voluto un risultato diverso nel GP di Spagna.

L'ordine d'arrivo


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