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F1 Austria: Button sorprende, Alonso ancora un ritiro

McLaren dai due volti: da un lato la discreta competitività di Button, dall'altra i problemi di affidabilità

4 lug 2016 (Aggiornato alle 14:42)

Un sesto posto non può essere motivo per rallegrarsi, tanto più se bilanciato da un ritiro. La McLaren strappa una buona prestazione in Austria, prima nelle qualifiche con Button, poi sempre Jenson a mettere insieme una gara consistente, in lotta con squadre di seconda fascia, gente che si immaginava fosse ampiamente davanti alle MP4-31, tanto più a Spielberg. Il primo a essere consapevole della "straordinarietà" del risultato è proprio Button: «Ho tenuto il secondo posto per 7 giri, mi sono divertito, ma non c'era il passo. Sono molto contento del sesto posto, ma il nostro passo non è eccezionale, siamo più o meno sul livello della Haas e della Force India»

Analisi impeccabile. Tra le tante problematiche tecniche che circondano la McLaren-Honda, va sottolineata la prontezza a reagire quando è stata mandata in pista la safety car per l'incidente di Vettel. Button e Grosjean sono stati i più lesti ad approfittarne e hanno concretizzato l'occasione, minimizzando la perdita di tempo per il pit. «Sapevo che in gara sarebbe stata dura, da un lato partire nelle prime file ti aiuta perché puoi correre con aria pulita e fare un po' più la tua gara, ma con due zone di DRS non riuscivamo a tenere le altre macchine dietro. Pur essendo ok la velocità, una volta che una macchina arrivava poteva superare in punti che non avremmo mai pensato fosse possibile»

McLaren riparte da Spielberg con un risultato migliore delle Williams, sulla carta attese a ben altra prestazione nel week end alle spalle. Button comunque non si fa trascinare dall'entusiasmo e avvisa che domenica, a Silverstone, sarà tutta un'altra musica per la competitività della MP4-31. 

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E' costretto, invece, a mostrarsi inevitabilmente positivo, nonostante tutto, a confidare sui progressi mostrati dal compagno di scuderia, Fernando Alonso. Appiedato da un guasto al pacco batterie, sin dalle prime fasi di gara e col quale "convivere", fino alla decisione di ritirare la macchina: «Il motore non andava bene sin dal terzo o quarto giro, perdevo potenza per un problema con la batteria, per cui siamo stati tutta la gara sul punto di ritirarci. Fintanto che eravamo ai margini della top 10 sapevamo che c'erano punti in palio e abbiamo proseguito sperando di finire, ma non è stato possibile».

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