Alberto Antonini non c’è più

Alberto Antonini non c’è più

La scomparsa di una storica firma di Autosprint

Presente in

15.12.2023 ( Aggiornata il 15.12.2023 09:33 )

Se n’è andato colpito da un male inesorabile, che l’aveva indebolito ma mai abbattuto nel morale, nello spirito, in quella capacità tutta sua di saper essere serissimo senza prendere le cose della vita, anche le più brutte, troppo sul serio.

Se n’è andato con stile, in modo lieve, forte di una storia giornalistica fiera e importante. Unanimemente apprezzata, nel mondo delle corse, segnatamente della F.1. E soprattutto nell’universo di Autosprint, dove era arrivato all’inizio degli Anni 90, ben presto promosso a inviato di F.1 dopo aver svolto un proficuo apprendistato nelle file del settimanale concorrente Rombo.

Antonini, una carriera all'insegna dell'amore per la F.1

E proprio nella F.1 dell’era Schumacher, dalla direzione di Carlo Cavicchi in poi, il nostro Alberto aveva trovato una sua dimensione nobile, fatta di un’informazione puntuale e mai gridata, autorevole e per niente paludata. Fresca, ficcante, precisa. In una parola, autorevole.

Il successo come firma l’aveva quindi avvicinato alle telecronache di SkySportF1 laddove era divenuto volto riconoscibile ed amato di una F.1 dai connotati sempre più nuovi e incalzanti e in cui lui si trovava benissimo, pur restando ancorato e sempre fedele alle origini e al DNA d’impronta Autosprintiana.

Da Autosprint alla Ferrari

Quindi la chiamata della Ferrari dell’amico Maurizio Arrivabene e il suo ruolo nella Rossa di Vettel, in anni segnati dal sogno iridato coltivato e non raggiunto, ma comunque ben inseguito.

Anni importanti e felici, per Alberto. Uscito dalla Rossa alla fine del ciclo Arrivabene ma sempre e comunque ben inserito nell’universo racing, dava la sua collaborazione come uomo di corse al management di Gandolfo e in veste di penna esperta e sagace al sito Formula Passion. Fino all’ultimo momento, quando la sorte e evidentemente ha chiesto ciò che non gli si poteva negare, portandolo via e lasciandoci tristi e più soli. Ma non del tutto senza di lui perché Alberto, classe ’62, resterà sempre uno dei nostri.

Professionista autorevolissimo e al contempo in privato formidabile raccontatore di barzellette. Veterano di gare e entusiasta come un teenager di fronte a una canzone bella, a un libro giusto, a una battuta di quelle buone. E stringendoci alla famiglia di Alberto, alla moglie, ci sentiamo anche umanamente vicini allo zio Matitaccia, il caro Giorgio Serra, colpito in modo così vicino e particolare da quello che è accaduto.

Ti salutiamo, Alberto, portando te con noi dopo che noi per tanti anni siamo stati stupendamente rappresentati da te, nelle corse di tutto il mondo.

Addio ad Alberto Antonini: il ricordo di Maurizio Arrivabene


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi