La
24 Ore di Le Mans è finita con una tripletta delle
Audi R15. Un dominio schiacciante delle barchette tedesche che hanno battuto sull'affidabilità le più veloci Peugeot 908 e hanno vinto per la nona ovlta la 24 Ore. Ha trionfato l'equipaggio Audi meno atteso, quello di
Bernahrd-Dumas-Rockenfeller a
225,228 km/h di media, i primi due piloti Porsche “in prestito” alla Audi per questa 24 Ore. I tre hanno preceduto di un giro la seconda Audi di
Lotterer-Fassler-Treluyer e sul podio, a completare la tripletta, la terza Audi quella più quotata dei velocissimi
Capello-McNish-Kristensen plurivincitori a Le Mans.
Le tre Audi sono arrivate in parata. Uno schiaffo morale a Le Mans alle ambizioni
Peugeot che aveva vinto l'anno scorso. Le coupé francesi a gasolio che avevano dominato le prove e le prime 16 ore di gara si sono spente sulla distanza per gravi problemi di affidabilità. All'inizio, dopo appena due ore ha ceduto la sospensione della
908 di testa di
Lamy-Bourdais-Pagenaud,. Bourdais, autore della pole, non ha nemmeno preso il volante. Poi si sono rotti uno dietro l'altro i
motori delle altre due 908 ufficiali in gara: alle 7 del mattino quella di
Sarrazin-Minassian-Montagny che era in testa, alle 12 quella di
Wurz-Gené-Davidson che stava per agguantare dopo una lunga rimonta il secondo posto.
A un'ora e mezza dalla fine ha ceduto il motore anche della
quarta Peugeot, quella privata
Oreca di
Lapierre-Duval-Panis che cercava di raggiungere l'Audi di Capello per toglierle il terzo posto. La Peugeot, molto più veloce sul giro delle Audi – ha infranto il muro dei 3'20” con ben tre macchine in gara – ha pagato l'affidabilità di motore. A cedere è sempre stata la bancata di destra del V12 a gasolio.
Le Audi R15, che
erano più lente di 3-4 secondi al giro, ha vinto sulla regolarità e sull'affidabilità. Anche se
Capello deve recriminare sul tempo perso a inizio gara sotto safety car e sull'errore di
Kristensen che nella notte è finito nella ghiaia in un doppiaggio perdendo il tempo che lo ha allontanato ai primi due.
Nella
GT2, che vedeva in gara
Giancarlo Fisichella sulla Ferrari 430, ad approfittare del duello
Ferrari-Corvette è stata la
Porsche 997 di
Lieb-Lietz-Henzler primi di classe e 11° assoluti.
Fisichella-Alesi-Vilander sono giunti solo
quarti (16° assoluti), rallentati nella mattinata di domenica da un
incidente di Fisichella causato da
un'avaria ai freni che ha fatto perdere mezz'ora ai box alla Ferrari per la riparazione. Fino a quel punto la Ferrari dell'AF Corse era 2° e aveva il podio di classe a portata di mano. Peggio è andata alle
Corvette che dominavano la classe e che si sono ritirate entrambe dopo 20 ore. Seconda una ferrari privata, quella del team Hankook con Farnbacher. Battute anche le
BMW assillate da problemi, al terzo posto GT2 la Porsche della
Scuderia Italia con
Scheider-Westbrook-Holzer.Nella Lmp2 dominio della barchetta
Honda del Strakka Racing di
Watts-Kane-Leventis, che è anche 5° assoluta. Uno dei migliori risultato per una vettura di classe inferiore. In
GT1 ha vinto ma staccatissima nell'assoluta la
Saleen del team Larbre con lo svizzero
Gardel al volante.
Fra gli italiani ritirata la Racing Box del terzetto triclore Pirri-Cioci-Perazzini, ritirato anche Belicchi con la Lola-Judd, e ritirato anche Gimmi Bruni che era in teasta alla classe GT2 con la Ferrari fino alla rottura della trasmisisone alle 23. Al traguardo ma non classificato
Emanuele Pirro, in corsa con una
Lola-Judd del team Dryson insieme a Johnny
Cocker e a Paul
Dryson. Una
lunga sequenza di incovenienti meccanici ha trasformato la corsa del cinque volte vincitorte di Le Mans, e dei suoi compagni, in un calvario; in ritardo di
143 giri dai primi, a causa appunto delle continue soste al box, i tre non hanno percorso la
distanza minima per essere classificati.
L'ordine di arrivo della 24 Ore di Le Mans1. Rockenfeller-Bernhard-Dumas Audi R15 397 giri media 225,228 km/h
2. Lotterer-Fassler-Treluyer Audi R15 a 1 giro
3. Kristensen-Capello-McNish Audi R15 a 3 giri
4. Ayari-Andre-Meyrick Oreca-AIX a 28 giri
5. Leventis-Watts-Kane HPD ARX a 30 giri (1. classe LMP2)
6. Primat-Mucke-Fernandez Aston Martin a 32 giri
7. Lahaye-Moreau-Charouz Pescarolo-Judd a 36 giri
8. Newton-Erdos-Wallace Lola-HPD a 39 giri
9. Nicolet-Hein-Yvon Pescarolo-Judd a 56 giri
10. Ojjeh-Greaves-Chalandon Ginetta-Zytek a 56 giri
11. Lieb-Lietz-Henzler Porsche 911 a 59 giri (1. classe LMGT2)
12. Farnbacher-Simonsen-Keen Ferrari F430 a 61 giri
13. Berville-Canal-Gardel Saleen S7R a 66 giri
14. Holzer-Westbrook-Scheider Porsche 911 a 70 giri
15. Gregoire-Policand-Hart Corvette C6R a 70 giri (1. classe LMGT1)
16. Fisichella-Alesi-Vilander Ferrari F430 a 74 giri
17. Narac-Pilet-Long Porsche 911 a 76 giri
18. Rostan-Meichtry-Bruneau Radical-Judd a 76 giri
19. Muller-Farfus-Alzen BMW M3 GT2 a 77 giri
20. Amaral-Pla-Hughes Ginetta-Zytek a 79 giri
21. Hommerson-Mahiels-van Splunteren Porsche 911 a 80 giri
22. Nygaard-Enge-Kox Aston Martin a 86 giri
23. Salini-Salini-Gommendy WR-Zytek a 89 giri
24. Felbermayr-Felbermayr-Konopko Porsche 911 a 93 giri
25. Brabham-Franchitti-Werner HPD ARX a 101 giri
26. Noda-Kennard-de Pourtales Lola-Judd a 106 giri
27. Coronel-Dumbreck-Bleekemolen Spyker C8 a 117 giri
Partiti: 56 - Arrivati: 28 – Classificati: 27