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Le gare del fine settimana

Le gare del fine settimana

16 set 2012

In Brasile primo successo della Toyota Ts30 Hybrid

È la prima vittoria ottenuta dalla Toyota nel World Endurance Championship, quella ottenuta con l'equipaggio composto da Alex Wurz e Nicolas Lapierre alla 6 Ore di San Paolo di fronte a 25.000 spettatori, ma non solo: si tratta anche del ritorno al successo di un motore alimentato a benzina (oltretutto di tipo ibrido) dopo anni di dominio del diesel.

Scattati dalla pole position, Wurz-Lapierre hanno condotto per quasi tutta la gara, lasciando solo al primo pit-stop un po' di spazio all'Audi e-Tron di Lotterer-Fassler-Treluyer arrivata seconda. La Toyota ha anche beneficiato dall'unico momento di neutralizzazione, con le Audi (in lotta anche quella di Kristensen, McNish-Di Grassi, giunta terza a 14" dall'altra) bloccate dietro alla seconda safety-car. D'altra parte ciò è stato possibile proprio per il vantaggio accumulato nel frattempo, anche per difendersi dalla diversa tattica delle Audi che effettuavano stint più lunghi per fare meno pit-stop.

Quarta e prima fra le "private" la Lola-Toyota del team Rebellion di Neel Jani e Nicholas Prost, dopo che nella penultima ora di gara l'altra vettura del team appena lasciata da Andrea Belicchi a Harold Primat è stata attardata per un contatto con la Honda di Leventis-Watts-Kane (quinti), arrivando comunque sesta.

Per gli italiani in corsa, comunque, c'è la soddisfazione della vittoria in classe GT dei nostri Giancarlo Fisichella e Gianmaria Bruni, con la Ferrari F458 Italia della AF Corse, dopo aver lottato per tutta la gara con la Aston Martin Vantage V8 di Mucke-Turner. Quarti fra i "Pro" i compagni di team Bertolini-Beretta, mentre Roda-Ruberti-Ried sono arrivati secondi fra gli "Am" con la loro Porsche 911 RSR. Presente a San Paolo anche Tonio Liuzzi, giunto 13° assoluto con la Lola LMP2 condivisa con Rossiter e Weeda.

m.v

DTM a Oschersleben: Paffett vince e si rilancia

Con il successo sulla pista di Oschersleben, Bruno Spengler, pilota di punta della BMW, si è rilanciato nella corsa al titolo del DTM quando mancano due gare alla conclusione. Il canadese ha battuto i due della Mercedes, Paffett e Green. L’italiano Mortara (Audi) è stato costretto al ritiro nelle battute iniziali: ha tamponato la Mercedes di Ralf Schumacher.

Classifica provvisoria DTM - 1. Paffett 127 punti; 2. Spengler 116; 3. Green 108; 4. Rockenfeller 75; 5. Mortara 74; 6. Tomczyk 69; 7. Ekstrom 66; 8. Farfus 29; 9. Vietoris 24; 10. Scheider punti 19.
 

F.3 a Vallelunga: Agostini e la Mygale
 
Il padovano Riccardo Agostini, con la monoposto francese Mygale ha conquistato una netta vittoria nella prima delle tre gare del tricolore di F.3 a Valleunga, ottenendo il terzo posto nella seconda, vinta da Kevin Giovesi con la Dallara del team Ghinzani, e il secondo alle spalle del compagno di squadra Nicholas Latifi, alla prima affermazione nella formula cadetta, nella terza manche, quella cosiddetta sprint o corta.

Con il bottino di Vallelunga, Agostini, che nelle qualifiche aveva ottenuto la pole position, si è matematicamente aggiudicato il titolo riservato agli esordienti e il test con la Ferrari di Formula 1.

Classifica campionato italiano F.3 - 1. Agostini 231 punti; 2. Maisano 229; 3. Cheever 227; 4. Martins 166; 5. Sirotkin 141; 6. Giovesi 121; 7. Latifi 86; 8. Marasca 84; 9. Visoiu 77; 10. Kuroda punti 77.


Indycar: il titolo a Ryan Hunter-Reay

Un quarto posto e tre punti di vantaggio: tanto è bastato a Ryan Hunter-Reay per aggiudicarsi il titolo IndyCar nell'ultima gara stagionale a Fontana precedendo in classifica l'australiano Will Power. Si tratta di un successo molto significativo, anche perché è il primo campione americano della serie dal 2006, quando vinse il titolo Sam Hornish Jr. Il fresco campione ha svettato anche nella classifica relativa alle sole gare su piste ovali: più "americano" di così...

A favorire Hunter-Reay (che ha appena rifirmato il contratto col team Andretti, per 2 anni) è stato innanzitutto l'incidente di Will Power, finito a muro per un errore al 55° giro (dei 250 totali) e che prima della gara aveva 17 punti di vantaggio. Poi anche l'altro incidente all'ultimo giro da parte di Takuma Sato, mentre si trovava quarto. Peraltro, il 5° posto sarebbe comunque stato sufficiente a Hunter-Reay per la vittoria finale, dopo aver pensato a lungo che sarebbe bastato il 6°: però il team Penske è riuscito a riparare la vettura di Power in tempo per consentirgli di guadagnare due punti, con il 24° posto finale.

La gara, molto emozionante, ha visto 29 cambi di pilota al comando nelle 500 miglia percorse e alla fine è stata vinta da Ed Carpenter di stretta misura su Dario Franchitti; terzo Scott Dixon. Per Carpenter si tratta anche della vittoria contemporaneamente come pilota e come proprietario del team, la prima da quando Eddie Cheever ottenne lo stesso tipo di risultato nel 2000.

m.v.

Rally San Martino di Castrozza: Andreucci tra beffe e sabotagg

Una beffa incredibile quella capitata ad Umberto Scandola e Guido D'Amore durante l'ultima prova speciale del Rally San Martino di Castrozza. L'equipaggio ufficiale di Skoda Motorsport Italia, in quel momento in testa alla gara dopo una prestazione maiuscola che li aveva visti prevalere sul campo contro la Peugeot di Paolo Andreucci ed Anna Andreussi, è stato infatti costretto alla resa dalla foratura simultanea di entrambe le coperture anteriori, finite a terra dopo circa 3 km dall'inizio prova.

Un ritiro pesantissimo: la gara che poteva di fatto riaprire il campionato, si è trasformata di colpo nel perfetto trampolino di lancio di Andreucci verso il settimo titolo. Una foratura, quella di Scandola, che come troppo spesso avviene nell'ambiente dei rally italiani non manca di creare qualche polemica. Un finale che lascia l'amaro in bocca a tutti, ad iniziare dallo stesso Andreucci, che mai avrebbe voluto vincere in questo modo.

L'episodio peggiore, tuttavia, è quello capitato a Matteo Gamba, un fatto gravissimo, che getta un'ombra sinistra sul Rally San Martino di Castrozza, sesta prova del Campionato Italiano Rally ed ultimo atto della Coppa Csai Equipaggi Indipendenti. Infatti Matteo Gamba, cui sarebbe bastato arrivare in fondo per mettere le mani sul titolo riservato ai privati e che aveva concluso al quinto posto il primo giorno, non ha potuto prendere il via della seconda tappa, perché la sua Peugeot 207 S2000 è stata oggetto di un atto di sabotaggio durante la notte.

Qualcuno si è introdotto nel parco chiuso – che doveva essere sorvegliato – ed ha tranciato di netto un cablaggio della centralina (ne vediamo le foto a seguire). La squadra ha immediatamente sporto denuncia e sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri del Reparto Scientifico. Sembra però che non sia stata rilevata alcuna impronta utilizzabile per le indagini.

Giornata particolarmente sfortunata anche per Robert Kubica, uscito di strada a Val Malene con la sua Subaru Impreza Wrc. La gara del Tra è stata vinta da Eddie Sciessere, che però non è iscritto al campionato. Punti pieni dunque per Corrado Fontana.

Daniele Sgorbini




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