Una bella, vera Gruppo N di quelle di una volta: macchina di serie preparata con pezzi realizzati in proprio, senza cambiare troppe cose e badando all’essenziale. Nelle cinque stagioni di monomarca sin qui sostenute, la Suzuki Swift Sport si è via via confermata come “intelligente” vettura da corsa: costi contenuti - sia di acquito che di gestione - e prestazioni interessanti.
Una notevole value for money, insomma, per una macchina che sa tanto di A112 Abarth dei giorni nostri e che non a caso sta riscuotendo notevoli consensi anche in un Paese come l’Italia, dove non è certo facile sfatare abitudini e luoghi comuni. E il model year 2010, che ha debuttato nei rally a metà della scorsa stagione, non fa eccezione: più lunga e più larga della precedente versione, la Swift Sport N2 Top(così chiamata per distinguerla dall’altra) è già un punto fermo nel panorama dei monomarca.

Costa appena 30mila euro pronta corsa (e la versione R1 viene offerta a 15mila!), usa pneumatici Toyo stradali da 90 euro l’uno (contro i 250 di media di una gomma da competizione) e c’è gente che non ci spende un euro per un campionato intero. Il tutto a fronte di prestazioni di tuto rispetto, grazie ai 140 cavalli del suo 4 cilindri 1600 a doppia fasatura variabile, soluzione che permette di ottenere un arco di utilizzo davvero incredibile.
GESTIONE SEMPLICE
«Non si venga a dire che correre costa cifre impossibili!», sbotta Massimo Nicoletti, appassionato responsabile dei monomarca Suzukirally e tout terrain.
«Questa è una vettura a mio avviso da acquistare piuttosto che noleggiare. A parte l’acquisto, che implica cifre non impegnative, è a livello di gestione che la Swift risulta interessante.
C’è gente che ha fatto diver se s tagioni senza nemmeno aprire il motore».
E proprio a livello di gestione è interessante sentire il parere di Marco Soliani, responsabile tecnico del team parmense Europea Service che partecipa al monomarca Suzuki fin dal pimo anno e l’ha vinto due volte, con Pini e Gubertini.
«Abbiamo tre esemplari della prima serie e due della seconda - spiega Soliani -
e dvo dire che problemi di gestione non ne abbiamo mai avuti. Si tratta i vetture molto vicine alla serie, che richiedono pochi interventi di preparazione. Il principale è il bilanciamento delle parti in movimento del motore, da fare con grande cura per trovare qualche cavallo in più. Per il resto, si tratta soprattutto di avere una grande cura e pignoleria nel definre gli assetti: noi controlliamo ad esempio la convergenza prima di ogni prova speciale. Problemi la macchina non ne ha dati, abbiamo avuto solo una rottura di un particolare del cambio l’Appennino Reggiano. Anche a livello di costi siamo in ottima situazione: con 22mila euro all’incirca si può fare tutto il trofeo».
I dati tecnici
Motore
4 cilindri in linea di 1586cc, montato in posizione
anteriore-trasversale
Distribuzione: doppio albero a camme in testa,
16 valvole, doppia fasatura variabile, condotti
d’aspirazione a lunghezza variabile
Alimentazione: iniezione elettronica con centralina
Mektronic
Potenza max.: 140,8 cv a 7120 giri
Coppia max.: 177 Nm a 4548 giri
Telaio
scocca di serie preparata dalla Alves, con roll-bar
saldato Sparco
Sospensioni
anteriori a schema McPherson, posteriori ad assale
rigido. Ammortizzatori Elven regolabili a tre vie con
molle elicoidali ant. e post.
Trasmissione
Trazione anteriore con controllo elettronico di serie,
cambio 6 marce ravvicinato Trombini a griglia ad
innesti frontali, frizione in rame Ap, differenziale
autobloccante meccanico tipo Zf tarato al 10%
Freni
A disco anteriori (ø 285mm) e posteriori (ø 260),
freno a mano idraulico, regolatore di frenata
nell’abitacolo, pastiglie-freno Ferodo Racing
Pneumatici
Toyo stradali nelle misure 195/50-15”, 195/50-
16”, 205/45-17”
Dimensioni
Lunghezza 3890 mm; Larghezza 1695 mm; Passo
2010 mm
Peso effettivo senza equipaggio: 1020 Kg
Bene le gomme giapponesi
VELOCE CON LE TOYO DA 15”
AL VOLANTE
La Swift è una delle ultime Gruppo N “vere”, con i particolari “fatti in casa” e con un certo margine di lavoro per il preparatore, oggi relegato sempre più a semplice assemblatore. Una vettura indistruttibile e caratterizzata da costi accessibili, un indovinato compromesso tra assetto, freni, motore e cambio.
ABITACOLO
Tutta molto “di serie”, la Swift ha però quel che serve, con un bell’abitacolo comodo e spazioso e ogni cosa al posto giusto, regolatore di frenata compreso.
MOTORE
È forse la parte più indovinata della vettura, con un’arco di erogazione della coppia e della potenza incredibili. Sarà sicuramente merito della doppia fasatura variabile, fatto sta che il 4 cilindri 1600 della Swift spinge incessantemente da 2500 a 7500 giri.
TRASMISSIONE
Bello il cambio a griglia, preciso e rapido negli inserimenti. Occorre solamente prestare attenzione nel passaggio dalla 5ª alla 6ª marcia ma è solo questione di “farci la mano”.
Ottima anche la trazione, grazie al controllo elettronico (di serie) e all’autobloccante tipo Zf tarato ad appena il 10%.
ASSETTO
Mi hanno molto sorpreso le gommeToyo di serie, davvero performanti ed efficaci anche nelle condizioni di gran freddo con le quali abbiamo provato la Swift.
Tre le dimensioni disponibili, da 15”, 16” e 17” e noi abbiamo provato con le più piccole, che a dire del team sono le più adatte.
Dopo alcuni test comparativi si sono rivelate le più veloci e non fatico a crederci: la macchina va abbassata il più possibile e dunque...
FRENI
Sono di serie ma funzionano benissimo. E in più ci sono il regolatore di frenata azionabile dall’abitacolo e il freno a mano idraulico. Ottimi.
Da Autosprint n.5 del 5 febbraio 2013