La sfida di F1 si è trasferita sulle nevi di Sochi, per le Olimpiadi invernali. Ferrari collabora da anni con il Coni sulle discipline degli sport del ghiaccio, ma anche la McLaren nell'ultimo anno ha lavorato per le slittiniste britanniche. E tutti e due i team possono vantare importanti successi degli atleti che aiutano.
L'impegno Ferrari verso il Coni si concentra nello sci, in particolare nella discesa libera, poi nello slittino e nel pattinaggio. In particolare la Ferrari ha aiutato i discesisti a perfezionare tramite la galleria del vento la posizione più aerodinamica dell'atleta alla massima velocità e la scelta del materiale più performante per la tuta nel caso della discesa libera. Mentre per lo slittino l'aiuto riguardava la valutazione delle nuove slitte effettuata attraverso tecniche di simulazione fornite dalla fluidodinamica computazionale (CFD). Sul pattinaggio veloce la ricerca invece è stata concentrata sull’ottimizzazione dell’interfaccia fra il pattino e la scarpa dell’atleta, le procedure per la lavorazione del profilo delle lamine e la messa a punto del torchietto, una macchina destinata a rifilare le lamine, operazione finora fatta manualmente. Perciò c'è un orgoglioso pizzico di tecnologia Ferrari nelle medaglie d'argento di Innerhofer in discesa libera e di Arianna Fontana nel pattinaggio short track, nonché in quella di bronzo dell'inarrivabile Armin Zoeggler nello slittino.
Ma stavolta la McLaren, nella sfida indiretta con Maranello, ha ottenuto un risultato ancora migliore: la britannica Lizzy Yarnold si è fatta costruire proprio dalla McLaren la slitta con cui ha vinto la medaglia d'oro nello skeleton femminile, che è una disciplina analoga allo slittino (solo che l'atleta scende sdraiato a pancia e giù e testa in avanti invece che di schiena e testa indietro). La sua slitta è stata disegnata dagli specialisti F1 di Woking. Quindi per ora il medagliere di Sochi, parametrato alla F1, dice: McLaren-GB 1 oro; Ferrari-Italia 2 argenti e 2 bronzi. Ma i giochi continuano...