Autosprint

Addio a Ken Block

Il re del drifting muore in un incidente in motoslitta

Mario DonniniMario Donnini

3 gen 2023 (Aggiornato alle 16:20)

Poi ci sono infiniti modi di andarsene, ma quello scelto da Ken Block, anzi, dal destino di Ken Block, sembra fatto apposta per ritagliargli ancor più un posto perfetto nella leggenda, essendo così cinematrograficamente e narravamente omogeneo a tutta la sua vita. Se n’è andato, cioè, facendo ciò che amava.

Lui che era il sacerdote massimo della Dea Sbandata, il Globe Trotter con una Wrc al posto della palla a spicchi. Motorsport frammisto a show, superamento del limite, passione ed adrenalina nella pura esplosione visuale della sua classe, diretta al pieno godimento dello spettatore.

L'incidente fatale di Ken Block

Ken Block è morto all’età di 55 anni in un incidente in motoslitta vicino a Woodland, nello stato dell’Utah. Secche e scarnamente dettagliate, le notizie. Ma dipingono poco e dicono tutto: Il dipartimento dello sceriffo della contea di Wasatch specifica che Block stava guidando nella zona di Mill Hollow quando la sua motoslitta si è ribaltata mentre styava percorrendo un pendio particolarmente ripido ed è atterrata sopra di lui. Il crash ha avuto luogo lunedì alle 14.00 ora locale, durante un’uscita di gruppo, anche se l’incidente mortale è avvenuto, da quanto si apprende, mentre lo stesso Block era da solo. Block è stato dichiarato morto sul luogo dell’incidente, quindi presumibilmente è morto sul colpo.

Una vita tutta in sovrasterzo

Tutto quanto ha fatto spettacolo, nella vita e nella carriera di Ken Block. Re del drifting, già praticante di skateboard, snowboard e motocross, è proprio al volante di una vettura che KB ha dato il meglio di sé, dimostrando di saper fare spettacolo quanto e come Maradona al palleggio o Gilles Villeneuve in piena sbandata. 

Ventitré partecipazioni effettive ai rally iridati, le prime su Subaru, tutte le altre su Ford, con un settimo posto in Messico 2013 come miglior risultato KB, nativo di Long Beach, in California, era amato e conosciuto a livello mondiale per immagini e exploit visulamente strepitosi che ne esaltavano una capacità di guida tra l’artistico e il circense, il tutto proposto con un entusiasmo e una gioia di vivere da grande, immenso uomo di sport.

E adesso, apprendere che se n’è andato in motoslitta, esattamente nel modo opposto al quale Gilles Villeneuve era arrivato nelle corse, colpisce il cuore. Come se per arrivare o salutare, certi campioni amatissimi finiscano con l’usare le stesse porte.

La neve ti sia lieve, Ken.

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