Motorsport 2024: le 10 personalità dell’anno

Motorsport 2024: le 10 personalità dell’anno© Getty Images

Un motorsport ricco, vario, zeppo di personalità e talenti: ecco cosa ci ha raccontato il mondo delle corse nel 2024 e chi ha incoronato

03.01.2025 ( Aggiornata il 03.01.2025 09:56 )

Mirko Bortolotti

A 18 anni fece il record di Fiorano con la F2008, l’anno dopo entrò nel vivaio Red Bull sognando il debutto in F1. E invece per il Circus non bastarono neanche i successi in F3 e F2, da lì l’addio alle monoposto per ricostruirsi una carriera fatta non solo più di monoposto. Con le ruote coperte, Mirko Bortolotti ha trovato a poco a poco la sua dimensione: e dopo altri successi tra Endurance e GT, nel 2024 ecco il titolo in DTM. La portata del successo per il tricolore è presto detta: dal 2000 ad oggi, cioè da quando il campionato è stato riformato, nessun italiano si era mai imposto nella serie tedesca. Ben fatto, Mirko, anzi: gut gemacht. In tutto ciò, pure l’orgoglio di aver fatto debuttare la Lamborghini SC63 nella categoria principale del WEC, insieme a Mortara e Kvyat, con la bella top 10 artigliata a Le Mans.

Antonello Coletta

Ci sarebbe voluta una menzione anche per David Floury, l'uomo che aveva la pesante eredità di Pascal Vasselon nel ruolo di direttore tecnico per la Toyota. Toyota che, guai a dimenticarlo, ha centrato l'obiettivo (non scontato) della conferma nel WEC, almeno nel Costruttori. Solo che le è sfuggita di nuovo la 24 Ore di Le Mans, sulla quale ha di nuovo messo le mani la Ferrari Hypercar gestita da Antonello Coletta. Un bis per certi versi ancora più sensazionale del successo del 2023, con Antonello che sta osservando la sua creatura crescere sempre più: la 499P, oltre che brava a confermarsi a Le Mans, ha vinto con AF Corse ad Austin ed ha compiuto passi in avanti notevoli sotto tutti i punti di vista. L'obiettivo dichiarato per il 2025 è il mondiale: Porsche, e non solo Porsche, sarà un'avversaria ostica, così come quella Toyota GR010 Hybrid che è ancora la più versatile. Tuttavia, da qui a fine ciclo agonistico, la 499P avrà più margine d'intervento per lo sviluppo: occasione da sfruttare.

André Lotterer

Ha chiuso come voleva chiudere con la Porsche, cioè alla grande. Il bis iridato nell’Endurance lo ha inseguito a lungo ed alla fine ce l’ha fatta, aggiungendo un altro alloro iridato a quello vinto nel 2012. Lo sviluppo della Hyundai LMDh è un nuovo capitolo per un pilota con una carriera lunghissima, passato da essere giovane promessa nella Formula BMW ad affermatissimo pilota eclettico, con successi sia a ruote coperte che scoperte ed in più continenti: ha vinto in Super GT e Formula Nippon (oggi Super Formula), ha vinto nel WEC, si è portato a casa tre volte Le Mans oltre che, appunto, i due titoli mondiali Endurance. Non si è fatto mancare qualche anno in Formula E e neppure una fugace apparizione in F1, con quel GP di Spa 2014 durato decisamente troppo poco (finì subito ko per un guasto). Aveva vinto con Audi, è riuscito a vincere con la Porsche: un signore del volante.

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