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La Lec di Purley: una storia breve, ma intesa

Riviviamo i giorni della F1 autocostruita coraggiosamente dal pilota britannico, piccolo grade eroe dei GP, nel ’77 e dotata del nome della casa di frigoriferi paterna

La Lec di Purley: una storia breve, ma intesa

Mario DonniniMario Donnini

1 giu 2020 (Aggiornato il 2 dic 2021 alle 16:42)

 

Il crash più spaventoso nella storia dei sopravvissuti

Da quel momento David Purley entra per sempre nel Guinness dei Primati: nessun essere vivente era mai sopravvissuto a un decelerazione da 173 kmh a zero in 660 millimetri, pari a una sollecitazione di 179.8 forza G. La Cpr1 telaio 001 deformata nell’urlo e sfettucciata dalle cesoie per estrarre il corpo martoriato di David, dalle gambe devastate, sembra ormai un capolavoro d’arte moderna.

Tale e quale a un’installazione di scultura sperimentale dedicata al coraggio e in questa guisa resta esposta per decenni al museo di Donington. Tuttora è in Gran Bretagna, considerata cimelio ricco di storia e rispetto per ciò che rappresenta.

 

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