Fa quasi sorridere pensare che l’antesignana di tutte le
Ferrari con motore V8 posteriore, cioè la
308 GTB del 1975, avesse appena
255 cavalli e fosse comunque considerata una supercar.
In effetti per l’epoca una tale potenza era roba forte, per non parlare poi di quella sprigionata dalla
Ferrari di Formula Uno, la
stupenda 312 T di Niki Lauda e Clay Regazzoni, che di cavalli ne aveva la bellezza di
495.
Bei numeri, non c’è che dire, ma ancora maledettamente lontani da quelli che mette sul piatto la
nuova Ferrari 488 GTB: la
Gran Turismo Berlinetta è arrivata a quota 670 cavalli a 8000 giri, cento secchi in più rispetto alla 458 Italia che rimpiazza, oltretutto spremuti da un
V8 più piccolo di cilindrata: si tratta infatti di un nuovo
3.9 sovralimentato, che come tale è capace di offrire, pur a fronte di una cubatura inferiore (il V8 della 458 è un 4.5), un valore di coppia sensibilmente superiore: 760 Nm contro 540.

Per scaricare al suolo questi numeri in maniera efficace, come già la California T anche
la 488 GTB impiega il Variable Torque Management, cioè la distribuzione della coppia variabile e proporzionale al rapporto del cambio innestato. In parole povere,
nelle marce basse non viene erogata tutta la coppia massima disponibile per non mettere in crisi l’asse posteriore, mentre
con i rapporti più lunghi si può dare libero sfogo a tutti i 760 Nm della V8 3.9.
In questo modo la
488 GTB alza nuovamente l’asticella e mette a segno prestazioni che fino a qualche anno fa erano quasi impensabili, per una delle più piccole
Ferrari in commercio. Basti pensare che
sulla pista di Fiorano ha girato in 1’23”, un tempo di mezzo secondo inferiore a quello della 458 Speciale e soli 3 secondi più lenta de
LaFerrari. Questo per quel che riguarda l’handling, affinato ulteriormente grazie a un carico aerodinamico superiore del 50% rispetto alla 458 e a un’evoluzione dell’SCC2 (Side Slip Control 2), il controllo elettronico dell’angolo di assetto che risulta meno invasivo e più preciso.

Per chi ama invece gli “spari” sul dritto, sappia che la
488 GTB è capace di staccare uno 0-100 in 3 secondi, meglio di una
Lamborghini Huracàn che vanta la trazione integrale, e soprattutto un
incredibile 0-200 km/h in soli 8”3, contro i 9”9 della sportiva di Sant’Agata.
Per quel che riguarda il
design, la
488 GTB è una coerente evoluzione della 458 Italia. Non si tratta di una rivoluzione, almeno a prima vista, sebbene le differenze siano sostanziali: basti notare la “sgusciata” sulle fiancate, reminiscenza della 308 GTB, nonché tutte le soluzioni aerodinamiche anteriori e posteriori completamente diverse da prima. L’abitacolo, anch’esso ridisegnato, continua a proporre in chiave evoluta il concetto di cockpit attorno al volante, con i comandi a satellite cuciti attorno al pilota.
La
Ferrari 488 GTB farà il suo debutto al
Salone di Ginevra, a inizio marzo, con l’inizio della commercializzazione a seguire.