Lamborghini World Finals, Agostini e Hindman fanno il pieno di titoli

Lamborghini World Finals, Agostini e Hindman fanno il pieno di titoli

I piloti del team Prestige Performance dopo il Super Trofeo americano sbancano anche nelle finali di Imola

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Dario Lucchese

19.11.2017 ( Aggiornata il 19.11.2017 21:20 )

IMOLA - Riccardo Agostini e Trend Hindman hanno fatto il pieno di titoli. Dopo essersi laureati campioni del Lamborghini Super Trofeo Nord America, i due piloti del team americano Prestige Performance hanno conquistato la vittoria nella Finale Mondiale che si è disputata a Imola. Una vittoria scaturita dalla vittoria ottenuta nella prima gara di sabato e dal quinto posto di domenica. Sul circuito del Santerno a laurearsi campioni sono stati anche Edoardo Piscopo e Taylor Proto, leader nella Pro-Am con l'altra squadra statunitense Us RaceTronics. I tedeschi della Dörr Motorsport, Philipp Wlazik e Florian Scholze si sono imposti nella classe Am centrando una vittoria in gara-1, mentre il titolo della Lamborghini Cup è andato all'olandese Gerard Van der Horst.

Con questo successo Agostini ha portato in tutto a quattro i titoli conquistati nella sua carriera, dopo essersi laureato nel 2012 campione italiano di F.3 ed avere vinto tre anni dopo la Carrera Cup Italia. Il padovano ha iniziato il weekend con una straordinaria pole ottenuta nel primo turno cronometrato, quando è riuscito a scendere sotto il tetto di 1'41", impresa riuscita solo a lui e a Yuki Nemoto che in gara-1 è partito in prima fila. Agostini è stato impeccabile al via, andando subito al comando. Il giapponese ha invece perso alcune posizioni, mentre a portarsi secondo è stato Spinelli (quarto in qualifica). Un contatto nelle retrovie, che è costato il ritiro a Morgan Haber, ha reso però necessario l'intervento della safety car. Alla ripartenza Agostini ha continuato a dettare il ritmo, tenendo a bada Loris Spinelli. A risalire terzo è stato invece Dennis Lind, che ha superato Edoardo Liberati. Il romano ha però resistito all'attacco di Axcil Jefferies, che in un tentativo di sorpasso è andato in testacoda. Dopo le soste a ritrovarsi davanti a tutti è stato Mikaël Grenier, che ha preso il posto di Spinelli. Alle sue spalle Hindman, salito sulla vettura di Agostini, che solo a pochi minuti dallo scadere del tempo ha operato un sorpasso mozzafiato alla Rivazza andando a raccogliere il primo successo. A chiudere terzo è stato invece l'equipaggio della Bonaldi Motorsport formato da Patrick Kujala e Richard Antinucci, autori di una rimonta dall'ottava posizione iniziale. Quarti Lind e Andrea Amici, con l'italiano (il cui weekend era iniziato con un incidente nelle libere del giovedì) autore anche del giro più veloce.

In gara-2, il poleman Rik Breukers ha dettato il ritmo nei primi giri, con Raphael Abbate secondo e Grenier che si è portato terzo guadagnando due posizioni. Un po' in difficoltà inizialmente Hindman, ottavo e in lotta con Kujala. Bene l'inglese Toby Sowery, autore di una rimonta che gli ha permesso di portarsi sesto dietro a Costa. Al nono giro Jonathan Cecotto è finito in testacoda all'uscita della Tosa nel tentativo di passare Grenier e si è ritirato. Quindi l'uscita di Costa dopo un contatto con Grenier e l'ingresso in pista della safety car. Nel frattempo sono stati dati 20" di penalità al canadese. Alla ripartenza è stata aperta la corsia dei box per le soste. Riflettori puntati a questo punto su Lind, che nel tentativo di passare Spinelli ha finito tuttavia per mettere tutte e quattro le ruote sul prato, andando ad urtare con le protezioni e fermandosi. Al comando si è così ritrovato Nemoto, con Jefferies "virtualmente" secondo, ma in realtà alle spalle di Spinelli, Antinucci, Agostini e Cozzolino. Quest'ultimo, a sette minuti dalla fine, ha passato Agostini, che da parte sua ha deciso di non prendere rischi. Per Abbate e Nemoto è arrivata la seconda vittoria del weekend, dopo quella ottenuta con la vettura della Vs Racing nella tappa europea, ad Agostini e Hindman è andato il titolo della maggiore classe.

Nella Pro-Am a centrare il successo in gara-1 sono stati i campioni di classe della serie nordamericana Piscopo e Proto. Una vittoria, quella dell'equipaggio italo-americano, frutto di una strategia perfetta (conservativa nei primi giri) dopo che a causa di una sbagliata pressione delle gomme Piscopo aveva concluso terzo in qualifica. Secondo posto per i belgi della Leipert Motorsport, Niels Lagrange e Pieter Vanneste, con il poleman Brandon Gdovic alla fine sul gradino più basso del podio. Proto è andato in testa al via di gara-2, ma subito dopo è rimasto coinvolto in un paio di contatti precipitando dietro. Dopo le soste Piscopo si è prodigato in una straordinaria rimonta e ha concluso terzo. Davanti a lui i vincitori Lucas Mauron e Nicolas Gomar, con Lagrange e Vanneste secondi.

A conquistare il titolo della classe AM è stato l'equipaggio tutto tedesco del team Dörr Motosport formato da Florian Scholze e Philipp Wlazik, che dopo avere vinto la prima gara di sabato hanno concluso quarti confermandosi in testa alla classifica con un margine di tre punti su Massimo Mantovani, con la Imperiale Racing vincitore di gara-2 con la Imperiale Racing. Tre safety car ed altrettanti cambi di leadership hanno caratterizzato la prima gara della classe AM, in cui ad imporsi sono stati Wlazik e Scholze con la vettura della Dörr Motorsport. Una prima gara rocambolesca, che ha visto inizialmente Yuki Harata (autore della pole nella Q1) portarsi al comando. Quindi due neutralizzazioni, una di seguito all'altra. La prima per l'incidente che ha coinvolto William Van Deyzen, Ross Chouest e Miroslav Konopka. Poi quella per l'uscita di pista alla Tosa di Jaap Bartels. Dopo i pit-stop a balzare in testa è stato Andrej Lewandowski, ma un successivo contatto tra il polacco ed Harata ha causato il ritiro di entrambi. È stato allora che Scholze si è portato al comando, rimanendoci sino all'arrivo. Alle sue spalle hanno concluso nell'ordine Matej Konopka e l'italiano Mario Cordoni. Peccato per la giovane tedesca Carrie Schreiner, che quando sembrava avesse ormai alla sua portata il podio ha avuto a sua volta un contatto con Dilantha Malagamuwa. Subito un colpo di scena al via di gara-2, con il poleman Ryan Hardwick che girandosi al Tamburello è stato inevitabilmente tamponato da Harata. Nel caos generale a balzare in testa è stato il tedesco Manuel Lauck, che è riuscito a sfilare indenne. Dietro di lui Juan Perez (al comando della Lamborghini Cup), Mantovani e Thienes. Dopo otto minuti la prima safety car, che non ha portato tuttavia ad alcuno sconvolgimento. Prima delle soste Perez ha superato Lauck, conquistando la prima posizione assoluta. Dopo i pit-stop l'uscita di pista di Cordoni, finito contro le barriere, ha nuovamente neutralizzato la corsa. A 15' dal termine la situazione è tornata alla normalità, con Mantovani al comando seguito a breve distanza da Brian Thienes.  Poi ancora la safety car, questa volta per l'uscita di Oliver Englehardt e Mantovani che al re-start è rimasto in testa.

Una vittoria, un quarto posto e il titolo anche per Gerard Van der Horst nella Lamborghini Cup. L'olandese ha così potuto festeggiare un weekend perfetto, dopo che venerdì si era laureato per il secondo anno di fila campione della serie europea. In gara-1 Van der Horst ha conquistato la prima vittoria. L'olandese, già campione della serie europea, ha potuto beneficiare del contatto che ha messo fuori Perez e Ryan Hardwick e di un'escursione nella via di fuga di Supachai Weeraborwornpong. A chiudere secondo è stato Englehardt, seguito al traguardo da Tim Richards. A dominare la seconda gara del weekend è stato appunto Perez, che per alcuni giri è riuscito anche a guadagnare la prima posizione assoluta. Il colombiano a 6' dalla fine è rimasto coinvolto in un incidente e a questo punto è stata esposta la bandiera rossa che comunque non lo ha privato del successo.


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