Oggi si comincia a Daytona!

Oggi si comincia a Daytona!

La 24 Ore viene introdotta da tre giorni di prove, poi si corre il prossimo weekend

19.01.2024 14:22

È già 24 Ore di Daytona, anche se a livello ancora introduttivo e preparatorio. Il tracciato della Florida apre i battenti oggi, venerdì e fino a domenica per la tradizionale tre giorni di prove, the Roar Before the 24, cioè i test collettivi per le Classi GTP, LMP2, GTD PRO e GTD della serie IMSA. E, intanto, per meglio gustare il tutto in attesa della gara, il sabato e la domemica della settimana successiva, tanto vale ricordare fascino e particolarità della 24 Ore. Daytona rispetto a Le Mans è l’altra 24 Ore. La risposta americana al fascino francese ed europeo dell’endurance. Nata nel 1966, quindi 43 anni dopo. A caratterizzarla, tra i tanti fascinosi elementi distintivi, due parole gergali quali banking e infield, concetti filosoficamente opposti, come altri dualismi a sciarada che rendono complicata la garona della Florida: il giorno e la notte, l’asciutto e la pioggia. Banking e infield significano due cose semplici.

La sezione sopraelevata e quella interna al circuito. La parte velocissima, che fa paura, e quella tormentata, che sembra una camionabile attorcigliata. Estremità concettuali che si raccordano esplicativamente nel concetto di mille e una trappola. Perché tutta la 24 Ore lo è, una trappola. Dalla svolta Dpi, compresa quella ulteriore Hypercar, in salsa Lmdh, correre e vincere la 24 Ore di Daytona, insieme alla 12 Ore di Sebring la gara regina della serie Imsa, significa stare nel giro del battistrada per ventitré ore e un quarto, giocandosi il tutto per utto negli ultimi tre quarti d’ora. Con i quindici minuti finale che spesso risultano determinanti per chiarire finalmente chi vince e chi perde. All’interno di una sfiancante lotta indecifrabile e tirata, almeno per quanto riguarda le posizioni di testa di qualsiasi classe.

Con l’assoluta la più incerta di tutte. Anche se l’albo d’oro recente ha visto tre vittorie consecutive targate Acura, con le ultime due al Meyer Shank Racing/Curb-Agajanian e Helio Castroneves per tre volte consecutive al top, praticamente imbattuto dal 2021. A questo va agggiunto che il team di Wayne Taylor si è aggiudicato quattro delle ultime sette edizioni, mentre il team di Chip Ganassi vanta il record assoluto di successi per squadra, con sei centri, l’ultimo dei quali nel 2015. Quanto alle marche, la Porsche con 18 trionfi complessivi resta la regina e attenzione, perché quest’anno la Casa di Stoccarda avrà la concreta possibilità di giocarsela per incrementare lo score. E attenzione anche alle categorie Gran Turismo, non solo alla lotta per l’assoluta, perché Daytona vanta una grandissima tradizione da questo punto di vista.

Con Ferrari e Lamborghini che sfoderano rispettivi viatici di assoluta caratura, peraltro suscettibili di possibili e auspicabili aggiornamenti, a breve nelle rispettive classi di riferimento. Quanto al tracciato della 24 Ore, è ormai un classico - è lungo 5,73 km - ottenuto ibridando il velocissimo triovale della gara Nascar con l’aggiunta del tortuosissimo infield. Dagli Anni ’60 le modifiche sono numerose, anche se hanno provocato l’allungamento e l’accorciamento in una forbice massima di circa 400 metri. Nel 1975 va sottolineato il rallentamento ottenuto grazie all’apposizione della chicane prima della curva 3, mentre dalla metà degli Anni’ 80 i cambiamenti hanno toccato aspetti poco significativi, tanto che da allora il tracciato è sostanzialmente immutato, iconico e amato quanto la gara alla quale annualmente dà vita.


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