Colpo di scena: la Ferrari è in lizza sia in F.1 che nel Wec!

Colpo di scena: la Ferrari è in lizza sia in F.1 che nel Wec!

A settembre inoltrato la Rossa si può giocare il Costruttori nei Gp e nell'Hypercar

07.09.2024 ( Aggiornata il 07.09.2024 21:22 )

Una domenica come quella dell’1 settembre, da pomeriggio a notte, fa godere e riconcilia con la storia delle corse, proiettandosi contemporaneamente al passato e sul futuro della Ferrari. Per riscoprirne con fascino e poesia, come si dice, sia ali che radici.

Veder trionfare a undici ore di stacco e a quasi 9000 chilometri distanza lo stesso marchio, con la SF-24 guidata da Charles Leclerc nel Gp d’Italia di Formula Uno e con la 499P in versione gialla AF Corse, magistralmente condotta da Robert Kubica, Robert Shwartzman e Yifeu Ye nella Lone Star Le Mans, gara di 6 Ore ad Austin, trasmette l’immagine di un automobilismo epico, antico ed eroico tutta agganciata alle radici del mito Ferrari.


Evento straordinario

E non basta, perché assistere a un doppio trionfo così interdisciplinare, eclettico e in simultanea, è una cosa che non trova precedentii ovvii e scontati neanche negli anni ruggenti che furono. Infatti quando la Ferrari costituzionalmente e istituzionalmente partecipava sia alla Formula Uno che al Mondiale marche di regola non vinceva mai nello stesso giorno, perché i rispettivi calendari erano protetti ed evitavano per principio le concomitanze.Nell’era contemporanea, con Liberty Media evidentemente vogliosa di far un po’ ombra all’endurance, che a sua volta crescendo sempre più in chiave Hypercar le fa ombra assai, le date in contemporanea sono addiirittura cinque e le possibilità delle vitttorie nello stesso giorno sempre più probabili e, vien da dire, con Monza-Austin finalmente e gioiosamente effettive. Ed è così che nel segno Ferrari, invece di dar luogo a una eclissi, ossia a una zona d’ombra, tra Gp e maratone, la domenica più bella per il Cavallino Rampante diventa l’esaltazione globale di competitività e spirito vincente da eroe istantaneo in due mondi e in altrettanti continenti, con buona pace di chi voleva i riflettori accesi da una parte sola del globo.

Quando si dice rinverdire i fasti

A volte tanti si chiedono perché un marchio come la Ferrari, nata nel 1947 da un uomo di 49 anni, in soli tre lustri diventa leggenda ineguagliabile e irraggiungibile, da lì in poi, rispetto a Case dalle radici genetiche ultrasecolari. Be’, per due motivi fondanti. Punto primo, per aver vinto nell’endurance caratterizzata dalle gare più epiche immaginabili - Mille Miglia, Sebring, Tourist Trophy, Nurburgring, Targa Florio - dodici titoli nelle prime quindici edizioni del campionato.

Punto secondo, per aver piazzato in ben cinque di queste stagioni fatate la favolosa doppietta tra titoli Marche e F.1, addirittura a partire dal primo anno dell’istituzione ufficiale del mondale per gare di durata, ovvero nel 1953.

Un momento felce quanto storico

Complessivamente per la Ferrari di oggi, un corpo unico con due anime, F.1 e endurance, il ritrovarsi a settembre inoltrato allo stesso tempo ancora in corsa nel Mondale Costruttori e in quello Hypercar rappresenta una vera e propria celebrazione ideale di una versatilità assoluta che sta alle radici stesse del suo mito.

II quale dimostra a tutt’oggi di possedere anche ali tanto possenti da rendere rigoglioso e affascinante, comunque vada, anche l’avvenire.


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