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Le Mans scommette sull’H2 Village e sull’idrogeno

Grazie anche al progetto MissionH24, col pilota Adrien Tambay, figlio di Patrick  
Le Mans scommette sull’H2 Village e sull’idrogeno

Mario DonniniMario Donnini

12 giu 2025

LE MANS - Con strutture a bolle trasparenti di varie dimensioni, per accogliere esempi virtuosi di mezzi a idrogeno, l’H2 Village, la più significativa aerea promozionale di veicoli dotati di questa tecnologia vista finora all’opera, si segnala come una delle più interessanti e tecnologiche iniziative rivolte al futuro, all’interno delle iniziative di contorno alla 93esima edizione della 24 Ore. Oltre alla presentazione della ToyotaGR LH2, la struttura ha anche visto la presenza del sempre più attivo team MissionH24, con la sua H24EVO show car, supportata da TotalEnergies.

Promozione

La struttura serve specificatamente per familiarizzare spettatori e appassionati di Motorsport a questa nuova frontiera di sviluppo. Tra i marchi amici, vanno citati Michelin, McLaren Applied, Multimatic, Bosch, Isoclima, Sobek, BrightLoop e Momo, oltre a Dietsmann, Richard Mille e Fortescue Zero. Inoltre sull’aviosuperficie di Le Mans ha suscitato curiosità anche la presenza del Dragonfly, l’aereo sperimentale a idrogeno che per ora, tuttavia, non vola e si limita a percorrere giri di rullaggio.

Il futuro

L’idea di base del programma MissionH24 è addirittura partita nel lontano 2018 e resta diretta prima possibile a tentare di inserire un prototipo a idrogeno liquido in gara, in una delle future 24 Ore. A oggi il pilota di riferimento per il programma resta Adrien Tambay, figlio del compianto e indimenticato Patrick.

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