L'interesse della Ferrari verso la categoria statunitense nasce a seguito del budget cap introdotto in Formula 1. Mark Miles conferma le trattative in atto, discussioni avviate già nel 2019
A Maranello, l’idea di un impegno nella serie Indycar oltre alla presenza in Formula 1 è uno scenario del quale ha parlato apertamente Mattia Binotto. Si guarda al futuro, a un budget cap che limiterà spese e organico destinabile alla Formula 1, con un extra di risorse che la GeS potrebbe destinare ad altri progetti.
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La serie americana va verso un rinnovamento tecnico che porterà una nuova generazione di motori, attualmente con l’orizzonte del 2022 tracciato, e l'introduzione dell'ibrido. A pronunciarsi circa l’interesse della Rossa nei confronti della Indycar è Mark Miles, a.d. di Penske Corporation, che rivela i colloqui intrattenuti con il Cavallino rampante già dallo scorso anno.
“Ho letto quel che hanno detto, abbiamo certo un rapporto con la Ferrari su molti livelli. Lo ha Roger Penske e il presidente della Indycar Jay Frye, certamente lo ha il nostro staff di ingegneria. Ci sono comunicazioni ma non voglio commentare a quale punto si trovino attualmente nei loro ragionamenti”, spiega in dichiarazioni all’Indy Star.
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Nel futuro della Indycar non vede un’apertura generalizzata oltre la monofornitura di telaio Dallara, Miles. Piuttosto, “ciò che è più probabile è che ci sia un unico fornitore con l’aggiunta di alcune finestre o l’opportunità per i costruttori di sviluppare da sé il telaio”.
Ancora sullo stato delle discussioni con la Ferrari, Miles approfondisce: “In generale, è un momento sfidante per inseguire questo progetto ma non significa sia impossibile. Non ci siamo detti ‘non parleremo a nessuno’, la mia predisposizione è la stessa appresa alcuni anni fa: puoi essere in una conversazione fantastica e pensare che le cose vadano alla grande, poi non si concretizzano. Oppure, qualcosa può aprirsi e rapidamente, in modo inatteso, puoi trovarti con una buona trattativa. Noi credo abbiamo molto da offrire”.
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