Un grandissimo VeeKay nega la vittoria all'ex F1. Ecco come è andata
Dopo la pole position del venerdì, molti speravano di poter festeggiare la prima vittoria di Romain Grosjean nell'IndyCar, coronando al GP sulla pista stradale di Indianapolis la rivincita dopo il tremendo incidente in Bahrain. Invece, è arrivato all'appuntamento col successo un giovane dalle grandi qualità, Rinus VeeKay. Cresciuto nella filiera delle gara USA, l'olandese (al secolo Rinus Van Kalmthout prima di abbreviare il nome per... comodità) è partito bene dal settimo posto e ha utilizzato le meno competitive gomme dure subito, per attaccare nel resto della gara con le morbide.
Con un gran sorpasso ha infilato all'esterno Alex Palou passando tra lo spagnolo e il doppiato Jimmie Johnson. Poi, ha fatto un sol boccone di Grosjean. L'ex pilota Haas, che ha dominato le prime fasi, ha fatto l'errore di montare le dure nel pieno della battaglia, con posizioni molto sgranate e doppiati di cui sbarazzarsi in fretta. Risultato: non è riuscito a controbattere, ma ha comunque finito secondo. Ci ha provato nei suoi confronti Alex Palou, che ha però messo le dure per lo stint obbligatorio nel finale, e si è concentrato sulla salvaguardia del terzo posto riuscendoci per pochissimo su Josef Newgarden.
Alle spalle del bi-campione di Penske, Graham Rahal ha centrato un quinto posto incredibile: coinvolto in una toccata in partenza, e costretto a due soste iniziali per riparare i danni, ha guidato su un ritmo estremamente blando, facendosi staccare dal gruppo ma risparmiando un pit-stop. E, nonostante non ci siano state altre caution oltre quella iniziale, ha terminato in top-5. Nella top-10 hanno concluso anche il rimontante Simon Pagenaud, autore del contatto al via "pizzicando" Conor Daly, Alexander Rossi, disturbato da un problema al motore, e Scott McLaughlin. Il neozelandese ha mantenuto le promesse rispetto alla positiva qualifica in Q3, rivelandosi sempre più impressionante.
Nono, ma in rimonta rispetto all’uscita in Q1 delle prove, il leader della classifica Scott Dixon. Un errore è costato caro a Colton Herta, tredicesimo dietro a Will Power e Ryan Hunter-Reay. Peccato poi per Jack Harvey, secondo alle spalle di Grosjean all'inizio, ma messo fuori gioco da un problema al pit-stop. Non bene anche le vetture del team Schmidt-McLaren. Solo 15° Pato O'Ward, miglior rappresentante, doppiato Juan Pablo Montoya, al rientro in IndyCar come antipasto della 500 Miglia.
1. VeeKay (Dallara-Chevy) 86 giri in 1h47'08"5773, alla media di 186,838 kmh; 2. Grosjean (Dallara-Honda) a 4"9510; 3. Alex Palou (Dallara-Honda) a 15"0726; 4. Newgarden (Dallara-Chevy) a 18"4472; 5. Rahal (Dallara-Honda) a 26"9813; 6. Pagenaud (Dallara-Chevy) a 27"8704; 7. Rossi (Dallara-Honda) a 33"2703; 8. McLaughlin (Dallara-Chevy) a 36"1862; 9. Dixon (Dallara-Honda) a 36"8362; 10. Ericsson (Dallara-Honda) a 37"1971; 11. Power (Dallara-Chevy) a 39"8020; 12. Hunter-Reay (Dallara-Honda) a 40"3892; 13. Herta (Dallara-Honda) a 43"1147; 14. Jones (Dallara-Honda) a 43"8110; 15. O’Ward (Dallara-Chevy) a 44"5448; 16. Sato (Dallara-Honda) a 44"9971; 17. Rosenqvist (Dallara-Chevy) a 45"4208; 18. Hinchcliffe (Dallara-Honda) a 1'05"1989; 19. Bourdais (Dallara-Chevy) a 1 giro; 20. Kellett (Dallara-Chevy) a 1 giro; 21. Montoya (Dallara-Chevy) a 1 giro; 22. Kimball (Dallara-Chevy) a 1 giro; 23. Harvey (Dallara-Honda) a 1 giro; 24. Johnson (Dallara-Honda) a 1 giro; 25. Daly (Dallara-Chevy) a 35 giri. Giro più veloce: il 14° di VeeKay, in 1’1’”8767, alla media di 199.370 kmh.
1. Dixon 176; 2. Palou 163; 3. Newgarden 148; 4. O’Ward 146; 5. Rahal 137.
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