Diario Daytona, il pronostico: Max Angelelli vede bene Cadillac

Diario Daytona, il pronostico: Max Angelelli vede bene Cadillac

L’analisi della 24 Ore della Florida col due volte vincitore

26.01.2024 ( Aggiornata il 26.01.2024 08:31 )

Il bolognese Max Angelelli alla 24 Ore continua ad andarci ma non più da assoluto protagonista al volante di un prototipo, dopo aver vinto per due volte la classicissima della Florida, bensì in tutt’altra e importantissima veste, ovvero da uomo di fiducia della Dallara. Ovvero da rappresentante del marchio all’interno del Wec e dell’Imsa. Curando i rapporti con Cadillac, Bmw e Ferrari ma anche con tutti i team che ricorrono in un modo e nell’altroall’engineering del Costruttore di Varano, i quali non sono certo pochi... Il 56enne bolognese, al top da pilota nella maratona nel 2005 e nel 2017 nelle file del team di Wayne Taylor, è l’uomo giusto per analizzare le forze in campo per la vittoria assoluta: "Dico anzitutto che a Daytona come da tradizione la lotta è tiratissima e sul filo dei secondi, anche se si tratta di una 24 Ore, con finali di gara puntualmente emozionanti e tiratissimi. Da questo punto di vista bisogna considerare che i candidati possibili alla vittoria finale sono tanti, anche se i più indiziati restano alcuni piuttosto che altri. Per esempio, in particolare io dico che ormai la Cadillac ha le carte in regola per farcela, disponendo dei pacchetti più completi quanto a vettura, piloti e team. Subito dopo metto le Acura, anche se in veste di possibili sorprese occhio alla Porsche, che potrebbe rientrare in gioco eccome, e alla Bmw, che corre da un paio di stagioni e che deve ancora migliorare forse un po’ di affidabilità, però quanto a velocità è lì a giocarsela con i migliori. Quindi, in definitiva, un’edizione assolutamente strepitosa e un parco partecipanti da antologia. Anche se in prospettiva futura sarebbe bellissimo vedere la Ferrari tornare in gara in America, schierando la sua 449P. sarebbe bellissimo e a guadagnarci sarebbero tutti: sia l’organizzatore Imsa che la Casa di Maranello, capace di eccitare anima e passione come nessun altro marchio, specie a Daytona. Io sono arrivato secondo con una Ferrari 333 Sp e posso dire che l’emozione è unica e grande, quando sfrecci qui con una Rossa!". E poi c’è il fattore nostalgia: "Per uno come me che ha corso, vinto e vissuto tanto, qui, tornare è sempre un richiamo alla nostalgia e alle molte e belle esperienze vissute, tanto che a tratti provo la nostalgia pungente di farmi uno stint di gara, ma poi, per fortuna, le soddisfazioni che ho in questo mio ruolo in Dallara mi fanno essere più che felice del mio presente".


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