Vedere Max Papis girare per il paddock della 24 Ore di Daytona quasi fosse un normale race fan desta curiosità e simpatia. Gia pilota in F.1 con l’Arrows, races winner in Indycar, in fondo si guadagnò il soprannome di “Mad Max” proprio in occasione dell’ultimo stint della 24 Ore edizione 1996, quando cercò invano la rincorsa eroica per vincere la gara, al volante della Ferrari 333 Sp del team Momo. La vittoria tanto desiderata nella classicissima della Florida arrivò comunque nel 2002, con la Dallara e motore Judd del team Doran-Lista, insieme a Lienhard, Theys e all’altro italiano Mauro Baldi. Felicemente sposato con Tatiana Fittipaldi, figlia della leggenda Emerson, Max vive a tempo pieno negli Stati Uniti, in North Carolina, e ha due figli di cui uno di recente si distingue per aver iniziato un’interessante carriera in kart. Inoltre il vero impegno di Max è quello imprenditoriale nella MPI, azienda che realizza volanti e componenti per lo sterzo, in piena espansione commerciale:

"È la mia nuova grande sfida, di cui vado molto orgoglioso. Accanto a questo ho anche un importante ruolo in seno alla IndyCar dove svolgo in pianta stabile il ruolo di steward, insieme a Arie Luyendyk. La differenza rispetto alla F.1 è che nella serie per monoposto in stile USA sono pagato da professionista e svolgo un ruolo attivo anche nella scelta della normativa da applicare, quindi sono molto contento. La mia presenza a Daytona è dovuta ad aspetti relativi alla mia attività commerciale per la MPI - spiega Max -, comunque un occhio alla gara lo do sempre volentieri. E per quanto mi riguarda penso che vedo favorita la Cadillac, in special modo mi riferisco al team Ganassi. Anche se apprezzo la crescita della Bmw. Però per un pronostico finale, dico Cadillac".