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Marco Cortesi
2 giu 2025 (Aggiornato il 3 giu 2025 alle 10:46)
Seconda vittoria dell'anno, e seconda su una pista cittadina, per Kyle Kirkwood sul corto tracciato di Detroit, tappa del "ritorno" dopo la 500 Miglia dell'IndyCar Series. Il pilota di Andretti ha passato il compagno Colton Herta, partito in pole, sfruttandone un'esitazione, e poi è stato in grado di riprendere il comando anche quando una caution aveva provvidenzialmente (per loro) portato al comando Santino Ferrucci e Kyffin Simpson. Kirkwood ha passato entrambi forzando anche la mano e riportando un danno all'ala anteriore che non ha però fermato il suo dominio finale.
E' così continuato il dualismo con Alex Palou, che ha visto i due dividersi tutti i successi. Lo spagnolo, tenendo fede a una tradizione che vede i vincitori di Indy sfortunati la settimana successiva, ha messo a referto il primo "zero" della stagione, spedito nelle barriere da David Malukas. Sulla pista di Downtown Detroit, a dispetto delle dimensioni ridotte, lo spettacolo è stato notevole con attacchi continui, riusciti e non. Alla fine, Ferrucci è riuscito a chiudere al secondo posto per il team Foyt, mentre in terza posizione Herta, che sembrava poter inseguire il leader, si è dovuto difendere da Will Power.
A causare la "gialla" che ha consentito anche a Ferrucci di fare podio, e Simpson di arrivare quinto (seguito da Marcus Armstrong), un incidente occorso a Callum Ilott, che in uscita dai box ha perso una ruota. Poco dopo, un violento impatto ha visto una sospensione della vettura di Louis Foster collassare in staccata e mandare il pilota inglese addosso a Felix Rosenqvist. Entrambi sono finiti nelle barriere portando a una lunga bandiera rossa, con lo svedese dolorante (nulla di grave, una botta al ginocchio) che ha dovuto attendere i soccorsi.
Se in McLaren la gara non è stata positiva anche per la scelta del momento in cui montare le morbide - Pato O'Ward e Christian Lundgaard si sono piazzati rispettivamente settimo e ottavo - in Penske sono continuate le difficoltà, Power a parte. Solo nono Josef Newgarden, che a causa di una toccata con le barriere in qualifica era partito ventiquattresimo, mentre Scott McLaughlin ha commesso un altro errore pesante, mandando a muro Nolan Siegel e vedendosi penalizzare con uno stop and go. Dodicesimo alla fine il neozelandese. Sedicesimo invece Robert Shwartzman con la prima vettura del team PREMA. Sia lui che Ilott hanno mostrato un buon passo pagando il prezzo di qualche difficoltà in occasione delle soste ai box.
1. Kirkwood (Dallara-Honda) 100 giri in 2h00'20"0264, alla media di 132,002 kmh;
2. Ferrucci (Dallara-Chevy) a 3"5931;
3. Herta (Dallara-Honda) a 4"9427;
4. Power (Dallara-Chevy) a 5"4488;
5. Simpson (Dallara-Honda) a 6"2189;
6. Armstrong (Dallara-Honda) a 8"5237;
7. O'Ward (Dallara-Chevy) a 9"1683;
8. Lundgaard (Dallara-Chevy) a 9"7823;
9. Newgarden (Dallara-Chevy) a 18"7691;
10. Rossi (Dallara-Chevy) a 19"4492;
11. Dixon (Dallara-Honda) a 19"9431;
12. McLaughlin (Dallara-Chevy) a 20"4172;
13. Ericsson (Dallara-Honda) a 20"7988;
14. Malukas (Dallara-Chevy) a 21"5169;
15. Robb (Dallara-Chevy) a 22"1711;
16. Shwartzman (Dallara-Chevy) a 29"0575;
17. Daly (Dallara-Chevy) a 33"6641;
18. Abel (Dallara-Honda) a 48"9180;
19. Siegel (Dallara-Chevy) a 1 giro;
20. Rahal (Dallara-Honda) a 2 giri;
Giro più veloce: il 54° di Simpson in 1'02"2421, alla media di 153,121 kmh.
In campionato 1. Palou 306; 2. O'Ward 194; 3. Lungaard 181; 4. Rosenqvist 165; 5. Kirkwood 156.
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