Così a metà gara (12 ore)
Come sempre accade in questo genere di gare, la notte non è passata senza lasciare il segno, alla
24 Ore di Daytona. E se fra i Prototipi ritroviamo sempre gli stessi protagonisti al vertice, quando tagliano il traguardo di metà gara dopo 12 ore, fra le GT la situazione si è evoluta in modo più drammatico.
Dunque con i
Prototipi troviamo a condurre la
Corvette DP n.10 guidata al momento da Jordan Taylor (in equipaggio col fratello Ricky e Max Angelelli), ma seguita dappresso dalle
Ford, la n.02 di Larson (Dixon-Kanaan-McMurray) e la n.01 di Pruett (Hand-Kimball-Karam), con la
Ligier-Honda P2 di Allmendinger (Pew-Negri-McMurry) poco più in là e sempre a pieni giri. Insomma, la competizione è sempre stata aperta e serrata.
Per
Ricky Taylor c’è stata una situazione rischiosa alla chicane con Bourdais, ma senza conseguenze, mentre
Kanaan è stato capace di recuperare il tempo perso ai box per la sostituzione dello splitter anteriore danneggiato in pista. Invece un problema elettrico alla pompa carburante ha fatto perdere almeno 3 giri alla
Corvette DP n.5 della Action Express, ora quinta e guidata da Fittipaldi (Barbosa-Bourdais) mentre l’altra vettura del team è scivolata al 15° posto, ora nelle mani di Max Papis.
Ancor maggiori gli accadimenti in
GTLM. Per iniziare, appena dopo la settima ora la
Ferrari n.51 in difficoltà (Perrodo stava ripartendo dopo un testacoda) viene centrata dall’Aston 007 (Davis). Nessuna conseguenza per i piloti, ma per le macchine sì, e per il campione
Bruni (Perrodo-Collard-Vilander) e la vettura di punta della
AF Corse la gara finisce anche stavolta in anticipo. Nella lotta fra le due
Corvette, la n.4 di Gavin (Milner-Pagenaud) e la n.3 di Briscoe (Magnussen-Garcia) si era inserita splendidamente la
Ferrari n.62 di Risi, grazie ai recuperi operati da Rigon e Beretta e poi consolidati da Kaffer - molto bello il duello fra
Rigon e Magnussen che si sono scambiati più volte il comando in pochi giri - ma poi è stata rallentata da un problema elettrico al motore.
Anche peggio è andata ad altri protagonisti di vertice, vale a dire le
Porsche n.911 (Tandy-Pilet-Lieb-Christensen) e n.912 (Bergmeister-Bamber-Makowiecki-Christensen): mentre guidava
Bamber, la 912 ha avuto un'incomprensione con la Aston Martin 007 di
Nygaard, travolgendo la 911 di
Lieb. Che si è dovuto ritirare mentre Bamber è riuscito a tornare ai box. Così ora a difendere i colori Porsche è rimasto
Long (Henzler-Sellers) sulla n.17 che comunque è stata spesso davanti e ora è terza sempre a contatto con le Corvette.
Gara aperta anche in
GTD, dove conduce la
Ferrari n.63 di Segal (Bell-Lazzaro-Sweedler) ma seguita da vicino dalle
Viper e dalle
Porsche, con l’
Audi di Haase (Rast-Miller-VonMoltke) sempre fra i primi. Con 7 macchine ancora a pieni giri, anche in questa categoria non si può dare nulla per scontato.
Così dopo 4 ore
È ormai decisamente
buio quando termina il giro dei
pit-stop attorno alla
quarta ora di gara a
Daytona. Ma vediamo cosa è successo nel frattempo.
Non è passata da molto la prima ora, quando la
Deltawing cede meccanicamente lasciando così la gara ma anche dell’olio in pista. Contemporaneamente
Falkner “perde” in frenata alla prima curva la sua Porsche n.81, tagliando sull’erba all’interno e portando in pista di tutto (sporco ma anche birilli e pezzi di tabellone). Così al direttore di gara non resta scelta che esporre le bandiere gialle. Intanto
Bleekemolen è riuscito a prendere il comando in
GTD con la Viper n.33.
Gran lotta fra le
Corvette in
GTLM: al 50° giro Magnussen affianca Gavin sul banking e lo supera, ma Gavin affronta la prima curva all’interno e con una staccata quasi suicida torna davanti, favorendo peraltro
Henzler che passa 2° con la Porsche n.17; ma
Magnussen lo risupera poco dopo. La lotta in questa classe è aperta fino alla settima posizione:
Kaffer (Ferrari n.62) risale 6° passando
Edwards (BMW n.24) e c’è anche bagarre fra
Auberlein (BMW Z4 n.25) e
Tandy (Porsche n.911). Mentre
Perrodo (Ferrari 51) ha dovuto scontare 1 minuto di penalità per non aver rispettato il semaforo rosso a fine pit-lane.
Quando la situazione dei successivi pit-stop si stabilizza passa però al comando
Pilet con la Porsche n.911 seguito dappresso da
Fisichella con la Ferrari n.62 e
Luhr con la BMW n.25, poi rilevato da
Milner con la Corvette n.4.
Fisichella risulta comunque più veloce e intorno all’80° giro prende il comando della classe. Purtroppo dura poco: in una situazione concitata scivola terzo, anche se riprende quasi immediatamente la seconda piazza a Luhr. Poi con i pit-stop torna davanti, ma la bagarre è concitata e ripassa terzo. A questo punto sono in quattro ravvicinati (
Pilet, Milner, Fisichella e Garcia) quando alla prima staccata
Milner porta la Corvette n.4 al comando, mentre al giro successivo
Fisichella scivola in frenata finendo in testacoda: ripartirà settimo.
Contemporaneamente c’è un bel duello in
GTD, dove le Ferrari sono finite davanti alla Viper di Bleekemolen: e
Aguas porta la n.49 al comando superando
Lazzaro con la n.63. Mentre
Bleekemolen deve guardarsi dall’Audi n.48 di
Rast, alle sue spalle. Poi
Lazzaro riesce a recuperare e torna di nuovo in testa.
Al termine dei pit -stop della quarta ora,
Max Angelelli prende il volante della Corvette DP n.10: eredita il 2° posto, viene superato da
Fittipaldi ma dopo poco restituisce il sorpasso e recupera la seconda piazza dietro a
Karam sulla Ford n.01. Mentre in
GTLM Pagenaud sale sulla
Corvette n.4 al comando, seguito da Rahal. Sulla Ferrari n.51 passa
Bruni in ottava posizione, mentre per gli altri italiani
Rigon va sulla Ferrari 62 in sesta posizione.

Così dopo 1 ora
Il via della 24 Ore di Daytona, che per la prima volta avviene separando lo start delle GT da quello dei Prototipi, fra questi ultimi vede la
Ford n.02 di Dixon percorrere alcune curve affiancata alla
Ligier n.60 di Negri prima di passare davanti. Segue terza l’altra
Ford n.01 di Pruett, mentre
Max Papis si porta 7° davanti a
Taylor e Barrichello, ma poi nella bagarre scivolerà indietro.
In
GTLM prende invece la testa la
Corvette n.4 di Gavin, ma dopo un paio di giri
Gimmi Bruni riesce a superarlo con la
Ferrari n.51. Mentre Magnussen si mette 3° con l’altra
Corvette n.1 e in
GTD prende la testa la
Ferrari n.64 guidata da Daniel Serra. Poi Kaffer (che divide la
Ferrari n.62 con Fisichella e Rigon) danneggia leggermente la macchina toccando la Riley-BMW di Lewis che era finito in testacoda.
Invece al 22° giro ci sono dei problemi di doppiaggio per
Gimmi Bruni, che si vede affiancare e superare sia da Gavin che da
Tandy con la Porsche n.911. Poi però la Ferrari n.51 perderà un po’ terreno e dopo 1 ora, quando
Perrodo ha preso la guida (cambio anticipato per non “bruciare” Bruni guidando col sole e il caldo) si trova nona.
È intorno al 25° giro che iniziano
i primi pit-stop per i protagonisti dei Prototipi, operazione che invece la
Deltawing guidata da Meyrick aveva dovuto anticipare per sostituire una ruota, perdendo così una bella quarta posizione. Alla fine se ne avvantaggiano le
Ford, con la n.01 di Pruett che sale 2° seguito da
Barbosa con la Corvette DP n.5.
Anteprima pre-gara
Parte poco dopo
le 20 italiane (per la precisione alle ore 20,10) la
24 Ore di Daytona, prima prova del campionato gestito dall'
Imsa.
Qui abbiamo presentato questa gara che seguiremo dando
aggiornamenti sulla situazione e anche su
twitter (
@autosprintLIVE), ricordando che sono
8 gli italiani in gara, per di più con ottime possibilità di ben figurare come peraltro fece l'anno scorso
Alessandro Pier Guidi (stavolta assente) vincendo la classe GTD (una sorta di GT3 con qualche modifica tecnica). Ricordiamo dunque appena più sotto chi sono
i piloti da tifare se avete la possibilità di seguire la gara.
Maurizio Voltini