Si corre questo fine settimana la 12 Ore di Bathurst, classica gara sul circuito semistradale di Mount Panorama a 200 km ovest di Sidney. Oltre 50 le macchine presenti, fra le quali ben 29 nella Classe A, vale a dire la GT3. Qui troveremo 87 piloti di notevole livello, da Toni Vilander a Mika Salo, e anche un po’ di italiani. Mentre Max Papis purtroppo non è riuscito ad accordarsi, abbiamo presenti Davide Rigon e Michele Rugolo sulla Ferrari 458 n.77 di AF Corse (con Wyatt) e Marco Mapelli sul’Audi R8 n.15 del team Phoenix (con Vanthoor-Winkelhock), ma con le Ferrari 458 dei team Vicious Rumour e Pirelli anche Andrea Montermini sulla n.49 (con Simonsen-Loberto) e Ivan Capelli sulla n.29 (con Manolios-Miller).
Da quando sono state ammesse le GT, nel 2011, la gara australiana ha visto accrescere ulteriormente la sua popolarità, tanto che quest’anno l’Audi ha deciso di partecipare con ben 7 R8 ultra. Si corre dalle 6 del mattino fino alle 18 di sera di domenica (quando in Italia saranno le 20 di sabato e le 8 di domenica), per cui il caldo aumenterà le difficoltà di una corsa già piuttosto impegnativa per via del tracciato. Questo è ricavato anche da una parte di strade e non perdona errori: lunga 6,1 km, la pista presenta una differenza altimetrica di 174 metri e due rettilinei considerevoli di 1,1 e 1,9 km a facilitare i sorpassi, invece piuttosto difficili nella stretta parte montana.
Nelle prime prove comunque condizionate dal traffico e dalle bandiere rosse, si è messa in evidenza la Lamborghini LP560-4 con Russell, subito seguita da due Audi R8, una Nissan GT-R e tre Ferrari 458 (con Rugolo 6°). Ma subito c’è stato un incidente nelle libere che ha molto probabilmente tolto di scena un possibile protagonista: la Ferrari del Maranello Motorsport con Tony D’Alberto (portato in ospedale per controlli ma poi dimesso) è rimasta gravemente danneggiata contro la Aston Martin del Craft Bamboo. Anche una delle due Bentley ufficiali è rimasta seriamente incidentata.
Ricordiamo che all’autore della pole position andrà il premio intitolato ad Allan Simonsen, il cui fratello minore Benny fa equipaggio con Montermini, e infine alleghiamo a seguire il video di presentazione della gara australiana.
Maurizio Voltini
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