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6 Ore del Bahrain: Toyota chiude in bellezza, Ferrari ancora campione

Nakajima, Buemi e Davidson bissano il successo di Shanghai in Lmp1, in GTE-Pro Alessandro Pier Guidi e James Calado Campioni del Mondo Gt 

6 Ore del Bahrain: Toyota chiude in bellezza, Ferrari ancora campione

Diego FundaròDiego Fundarò

18 nov 2017 (Aggiornato il 20 nov 2017 alle 14:20)

Vittoria Toyota alla 6 Ore del Bahrain, prova conclusiva del Mondiale endurance. La Ts050 numero 8 di Nakajima-Buemi-Davidson ha così bissato il successo ottenuto due settimane fa a Shanghai. La Casa giapponese poteva addirittura fare doppietta se, ancora una volta, uno dei suoi piloti non fosse incappato in un errore in fase di doppiaggio. Se in Cina era stato Lopez a compromettere la gara della Toyota numero 7, stavolta è toccato a Kobayashi buttare una possibile vittoria, quando appena preso il volante da Lopez è andato a scontrarsi con la Porsche di Christensen alla curva 2, causando anche la prima Full Course Yellow dopo 3 ore di gara. Con danni alla parte posteriore destra, il giapponese ha poi raggiunto i box, ripartendo staccato di 3 giri e chiudendo al 4° posto. La gara dell'addio al Wec delle Porsche LmP1 si è quindi chiusa con il 2° posto di Hartley-Bamber-Bernhard, freschi Campioni del Mondo piloti LmP1, giunti a 1 giro dai vincitori, mentre i loro compagni Jani-Lotterer-Tandy non sono andati oltre il 3° gradino del podio.


La Ferrari fa il pieno in Gte-Pro, con una fantastica doppietta che ha permesso ad Alessandro Pier Guidi e James Calado di laurearsi Campioni del Mondo Gt ed alla Ferrari 488 #51 Af Corse di far suo il trofeo team. Per le Rosse si è trattato di un autentico trionfo, con tanto di arrivo in parata e vittoria ceduta a 3 minuti dal termine dai futuri campioni ai compagni Davide Rigon e Sam Bird. Per le 488 Gte si è trattato della 5° vittoria dell'anno, che ha garantito la tripletta di titoli, dopo il Costruttori già conquistato in Cina. Nulla hanno potuto la Ford Gt di Priaulx-Tincknell, che ha animato la gara nelle fasi centrali per poi calare alla distanza e chiudere 3° a oltre un minuto di distacco e la Porsche 911 Rsr di Makowiecki-Lietz, partiti a soli due punti di distacco dai futuri campioni. Lenti in prova, in gara sono anche risaliti fino al 2° posto, ma senza mai rappresentare una reale minaccia per le Rosse.



La Rebellion #31 di Senna-Canal-Prost ha fatto suo gara e trofeo team LmP2, con i primi due vincitori anche della corona riservata ai piloti, mancata invece da Nicolas Prost per aver saltato una gara. Aston Martin campione della Gte-Am, con Dalla Lana-Lauda-Lamy che hanno conquistato anche il trofeo piloti ripetendo pari pari la gara di Shanghai, con pole e vittoria al termine di una cavalcata solitaria. Nulla da fare per la Porsche di Matteo Cairoli-Dienst-Ried, che Barhain non è andata oltre il 4° posto, chiudendo il campionato alle spalle dei vincitori. 
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