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WEC, ufficializzate le caratteristiche della Classe Hypercar

L'esordio nel mondiale è previsto nel settembre 2020, omologazione valida per 5 stagioni, l'obiettivo è di incrementare la partecipazione alla classe regina del WEC, abbattere i costi e creare un diretto collegamento tra prototipi e hypercar stradali

WEC, ufficializzate le caratteristiche della Classe Hypercar
© sutton-images.com

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

6 dic 2018 (Aggiornato alle 13:10)

Prototipi “identificabili”, un drastico taglio ai costi, sviluppo controllato su aerodinamica e sistema ibrido, possibilità di cedere la tecnologia a team privati. Il volto del nuovo WEC, della Classe Hypercar che andrà in pista nel settembre del 2020 e resterà in vigore fino alla stagione 2025, si mostra nei dettagli. Saranno i tifosi, nel corso del 2019, a scegliere il nome ufficiale della Classe presentata come Hypercar.

Il Consiglio mondiale FIA a San Pietroburgo ha ratificato il regolamento messo a punto dalla Federazione con il contributo dell’ACO e dei costruttori. La nuova categoria di vertice resterà ibrida, sarà un po’ meno veloce in assoluto rispetto all’attuale LMP1 (3’22” il tempo stimato in qualifica a Le Mans, 3’27” in gara) ma consentirà una competizione a più voci, team privati compresi. 

Come? Plafonando le possibilità di ricerca e sviluppo sui prototipi. Saranno progetti realizzati ad hoc o derivazioni da corsa su telai omologati per l’uso stradale. In ogni caso sarà immediatamente riconoscibile l’appartenenza a questo o quel costruttore, un collegamento molto più diretto tra la hypercar da sogno omologata per l’uso stradale e il prodotto da corsa, ricercato nella silhoette e veste aerodinamica. Scuderia Glickenhaus, ad esempio, ha già anticipato la propria presenza nel mondiale Endurance con la SCG 007.

L’impianto tecnico prevede un sistema ibrido con la componente elettrica da 272 cavalli, ottenuti dal motogeneratore anteriore - l'unico presente -, mentre la componente termica andrà a sviluppare circa 707 cavalli. Libertà progettuale, con i vincoli di un motore termico che pesi almeno 180 kg e la determinazione di un certo quantitativo di carburante utilizzabile. Il peso minimo imposto dal regolamento sarà in 1.040 kg.

La componente ibrida potrà essere fornito ai team privati, al costo di 3 milioni di euro per stagione (fornitura di 2 prototipi). Il budget complessivo, stagionale, per operare con due macchine nell’arco dell’anno, sarà di 20 milioni di euro per un impegno quinquennale. Nei 5 anni di omologazione del prototipo non sarà possibile sviluppare l’aerodinamica oltre i parametri fissati dal regolamento: un modo per limitare l’escalation della ricerca e contenere i costi di sviluppo.

Chiaramente specificate anche le caratteristiche del motogeneratore, non potrà pesare meno di 50 kg e il pacco batterie non meno di 70 kg, valori a garanzia che non si insegua l’esasperazione nei materiali. Sotto il profilo sportivo, i team dovranno operare con al massimo 40 componenti per gestire in pista due macchine e, in occasione delle gare extraeuropee, sarà possibile operare sulle Hypercar esclusivamente sul campo di gara: altra sforbiciata ai test e ai costi.

Infine, sarà in vigore un sistema di zavorra legato ai punti conquistati a ogni gara: per ogni punto il prototipo verrà zavorrato di 500 grammi, fino a un massimo di 50 kg. Di gara in gara si arriverà alla finale della 24 ore di Le Mans, nella quale tutti gli iscritti alla Classe Hypercar gareggeranno senza alcuna zavorra.

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