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Il più grande protagonista incorporeo della 24 Ore è Michel Vaillant

L’eroe dei fumetti resta onnipresente al villaggio del circuito

Mario DonniniMario Donnini

8 giu 2023 (Aggiornato alle 10:22)

Se le primavere passassero pure a lui come a noi tutti, adesso Michel Vaillant dovrebbe avere più d’ottant’anni, essendo più vecchio di Jacky Ickx e Henri Pescarolo. Invece nel mondo delle nuvole parlanti il tempo non passa mai, ovvero scorre molte volte più lentamente che nella vita reale, così resta in servizio effettivo permanente il campione più esperto acclamato e versatile dell’automobilismo e del fumetto franco-belga.

Vaillant immortale

Conservando un ruolo di prim’ordine anche in questa 24 Ore del centenario, con una presenza virtuale, per certi versi, ma palpabilissima e entusiasmante. Perché per tutti i fans della maratona e della BD, il fumetto franco-belga nel suo più classico stile in linea chiara, Michel Vaillant sulla fantomatica Vaillante Hypercar, schierata dal fratello Jean-Pierre. Fatto sta che, da protagonista di oltre cento avventure a fumetti, più un’applaudita serie in bianco e nero nella Tv Anni ’60 (interpretato dal pilota di allora Henri Grandsire) e di un ambizioso film, “Adrenalina Blu” con il volto dell’attore Sagamore Stevenin, Vaillant a tutt’oggi è considerato, con ovvia sospensione dell’incredulità, in tutto e per tutto un essere vivente, assolutamente esistente, mica un orpello fittizio.

Una leggenda a fumetti

Non a caso al villaggio lo stand Vaillant è gremito di fans a ogni ora, presentando uno dei famosi modelli della Casa francese in scala 1:1 più tutta una serie di merchandise da fare impallidire l’appassionato più esigente. Borselli, giacchetti in pelle, tazze da té marchiate dalle scene più famose e poi, udite udite, perfino i caschetti dei personaggi più noti della saga, più un numero imprecisato di modellini che riproducono tutte le vetture dei character-cardine, tra i quali il collega-rivale amico Steve Warson, statunitense e i cattivi del team Leader. A colpire è anche l’avvolgente sedia metallica realizzata a forma di casco di Michel, ovvero le riproduzioni in plexliglass e carta pregiata che ripropongono le immagini più clamorose e significative dell’intera saga (vanno via anche a 2000 euro cadauna, per la cronaca), che ormai vanta 66 anni di vita, mentre il creatore, il leggendario Jean Graton, se n’è andato nel 2021, a 97 anni di vita. Arrivato pure lui a sfiorare i cent’anni invece toccati dalla 24 Ore di Le Mans. All’interno della quale, comunque, Michel resta vivissimo e amato a perpetuare passione, classe e successo del suo indimenticato e vulcanico creatore, a suo tempo aficionado della sala stampa e del tracciato della Sarthe.

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