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Il Mondiale Endurance si rinnova: quest'anno ci saranno 8 case, per un totale di 16 Hypercar ufficiali più due clienti. Ecco la guida al WEC 2025
27 feb 2025
Avveniristica la 9X8 senza l'ala posteriore, ma inefficace dei fatti: è una Peugeot che ha cambiato moltissimo dal suo debutto, nel tentativo di rendere un progetto nato male il più competitivo possibile. La risalita non è passata solo dalla vistosa scelta di un nuovo alettone posteriore, ma soprattutto dal risolvere uno dei più grandi problemi della vettura francese, la trazione, oltre alla sua incapacità di funzionare su asfalti irregolari (l'introduzione dell'ala posteriore ha aiutato anche in questo, perché senza ala tutto il carico veniva sprigionato dal fondo, e se questo non lavorava bene era impossibile evitare di perdere molta prestazione). A tutto ciò, si è aggiunta la sfida di estendere il più possibile la finestra di utilizzo, altro passo da compiere in questa scalata al vertice che resta ancora molto, molto accidentata. La Peugeot dunque è un cantiere aperto che cerca risposte in questo 2025. Il quale, in caso di nuova debacle, potrebbe essere l’ultimo nel WEC per la casa del Leone.
Insieme alla Ferrari sono gli unici a schierare una terza vettura affidata ad un team privato, e questo sicuramente aiuta nel processo di crescita e sviluppo della 963, che non si ferma mai. Il Prototipo tedesco predilige le piste con curve veloci, con qualcosa da migliorare in tema di asfalti irregolari e passaggi violenti sui cordoli: in questo senso possono dare una mano le nuove sospensioni, area in cui è stato speso un gettone di sviluppo. Questo per dire che nonostante lo straordinario titolo Piloti vinto l'anno scorso dalla numero 6 (titolo peraltro conquistato non da favoriti e dopo un 2023 buono ma non buonissimo, da qui un titolo vissuto come una grande impresa) c'è ancora margine per far crescere la LMDh gestita insieme al team Penske, chiamata quest'anno all'assalto di ciò che la casa tedesca manca da qualche anno: la 24 Ore di Le Mans ed il titolo Costruttori. Con Ferrari e Toyota, Porsche parte in prima fila.
In un campionato in cui la costanza potrebbe essere la chiave di volta decisiva, soprattutto in un Costruttori in cui varranno i piazzamenti di entrambe le vetture e non solo quelli della macchina meglio classificata nel weekend, loro restano un riferimento. Per la costanza di rendimento del team, della macchina e soprattutto della sua versatilità. La Toyota GR010 Hybrid può pagare qualcosa in termini di "anzianità", perché ha debuttato prima delle rivali e per questo può avere meno margine di sviluppo. Paradossalmente, la prima area d'intervento sarà quella in fatto di affidabilità, proprio per essere sicuri di non lasciare niente al caso. In termini di lavoro ai box restano fortissimi, così come la macchina ripartirà da alcune certezze, ad esempio la stabilità di carico, l'ampia finestra di utilizzo e l'ottima gestione delle gomme.
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