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17 giu 2025
Arriva il colpo di scena sulla 24 Ore di Le Mans giunta al traguardo domenica scorsa. Ed è un colpo di scena che incide sul punteggio della Ferrari #50 nel mondiale e sul piazzamento finale. La macchina dell’equipaggio Fuoco-Molina-Nielsen, infatti, è stata squalificata per la non conformità dell’ala posteriore al regolamento tecnico e alla carta di omologazione.
Durante le verifiche tecniche post-gara, i delegati tecnici di ACO e i tecnici FIA hanno riscontrato sulla Ferrari 499P #50 un’eccessiva deformazione (deflessione) dell’ala posteriore, rispetto al massimo consentito di 15 millimetri. Il valore misurato è stato di 52 millimetri. Detto come le verifiche e il dato non siano stati contestati dalla Ferrari, i commissari hanno deciso per la squalifica dell’equipaggio, che perde così il quarto posto, a vantaggio delle Hypercar giunte alle spalle, che guadagnano tutte una posizione.
Ma com’è possibile che una macchina delle tre sia risultata non in regola? L’origine dell’infrazione tecnica sta nell’assenza di quattro bulloni di fissaggio del supporto dell’ala posteriore. La perdita di questi bulloni ha fatto sì che l’ala posteriore flettesse oltre i limiti concessi dal regolamento. Tuttavia, Ferrari ha evidenziato ai commissari come questa maggiore flessione non abbia portato guadagni di prestazione.
Nella decisione numero 225 assunta dalla FIA, si legge: “E’ stato spiegato che, durante l’ultimo pit-stop alle 15:23, un meccanico ha notato l’assenza solamente di un bullone dal supporto dell’ala posteriore ma non è stata presa alcuna misura correttiva prima della fine della gara. Il concorrente ha spiegato che questa decisione è stata assunta dopo aver esaminato la telemetria della macchina, che apparentemente mostrava l’assenza di variazione della velocità della macchina.
I commissari hanno rilevato che la macchina #50 ha raggiunto la sua velocità massima più elevata al giro 380 dei 387 percorsi”. La velocità massima raggiunta dalla #50 è stata di 349 km/h al giro 380 (peraltro raggiunta anche al giro 213, contro i 347,8 al giro 335 e i 346,7 al giro 386).
Al di là del dettaglio legato alla prestazione, i commissari hanno spiegato la decisione di squalificare la Ferrari #50, articolando la decisione così: “E’ una giurisprudenza consolidata nel motorsport che la non conformità ai regolamenti tecnici porti alla squalifica, a meno che il concorrente non riesca a dimostrare circostanze eccezionali che la giustifichino, che non sono state invocate in questo caso.
In aggiunta, i tecnici addetti alle verifiche, che sono l’autorità competente sulle questioni legate alla sicurezza, hanno ritenuto che l’assemblaggio dell’ala posteriore non conforme presentasse un potenziale rischio per la sicurezza. In particolare, il montaggio incompleto e irregolare del supporto dell’ala posteriore presenta il rischio non trascurabile di cedimento strutturale sotto stress ad alta velocità o fatica”.
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