Doveva essere la grande giornata di
Stoffel Vandoorne, ma tra il belga del team ART ed un successo che sembrava appartenergli di diritto per manifesta superiorità si è intromessa una
safety car che ha mandato all’aria i piani della squadra francese. Quando all’ottavo giro la direzione-gara ha mandato in pista la vettura di servizio (a causa dello stop in pista di
Coletti per la rottura dell’alternatore)
Vandoorne non è riuscito ad imboccare la pit-lane per entrare ai box, cosa che invece hanno fatto tutti gli inseguitori che avevano preso il via con gomme a mescola “soft”. Vandoorne si è quindi ritrovato in pista dietro la safety car, primo ma consapevole di aver perso la corsa, avendo gli avversari alle sue spalle già effettuato il pit-stop.
È così salito in cattedra
Jolyon Palmer, che come in tutti i campioni proprio sfortunati non sono. L’inglese della Dams ha controllato senza problemi
Mitch Evans, e quando Vandoorne è tornato ai box (a cinque giri dal termine) per il cambio gomme, è sfilato al comando cogliendo il successo che gli ha dato la certezza matematica del titolo di campione 2014.
Il tutto grazie anche al naufragio di
Felipe Nasr (il brasiliano mai tra i primissimi ha rimediato anche un drive-through), che non è andato oltre la diciottesima posizione finale. Il podio è stato completato da un grintoso Raffaele Marciello, che ha dedicato la terza piazza di Sochi al suo compagno di colori nella Ferrari Driver Academy Jules Bianchi. Nella gara in programma domani, che concluderà la trasferta di Sochi della GP2 Series, scatterà dalla pole position Julian Leal, davanti a Sergio Canamasas e André Negrao.
Roberto Chinchero
