L’anno scorso lo
squadrone Mini fece da padrone alla
Dakar, presentandosi davvero in forze e soprattutto rivelandosi in grado di ottenere un vero “en-plein”. Infatti a inizio 2014 non solo
le Mini monopolizzarono il podio, vincendo con
Nani Roma, ma riuscirono ad arrivare
tutte al traguardo nonostante si fosse trattato di un’edizione davvero difficile. Un merito ovviamente non solo dei piloti ma anche del team
X-Raid che le aveva portate in gara.
Quest’anno non avrà fra le sue fila uno specialista come Peterhansel, che nell’edizione passata arrivò secondo anche per via di “ordini di scuderia”, ma annovera comunque piloti di spessore: oltre al riconfermato
Nani Roma, troviamo infatti
Nasser Al-Attiyah (che aveva vinto nel 2011) ma pure il polacco
Krzysztof Holowczyc che nel 2014 ha vinto la Coppa del Mondo Fia nei Cross-Country Rallies (in pratica, un Mondiale Raid).
Per quanto riguarda le
vetture impiegate, ovviamente hanno poco a che vedere con l’omonimo modello ideato da
sir Issigonis negli anni ’50, che pure riuscì a ben figurare nelle corse del tempo. La
Mini All4 Racing si basa sul modello attualmente prodotto come Countryman John Cooper Works, ma rivista in funzione di questo impiego decisamente più impegnativo.
Il
telaio risulta più largo del 9% circa e ingloba la gabbia di sicurezza in tubi d’acciaio, oltre a vari elementi di
carrozzeria in fibra di carbonio, alla pari del cruscotto. Le
sospensioni indipendenti utilizzano 4 ammortizzatori su ogni asse, e i
freni sono AP in acciaio con dischi autoventilati da 320 mm. Mentre le
ruote Michelin All-Terrain sono da 245/80-16: la vettura ne ospita tre di scorta, due poste inferiormente e una dietro. Viene inoltre adottato un
serbatoio da circa 385 litri.
A spingere la
Mini della Dakar provvede un propulsore
TwinTurbo a gasolio da 2993 cc messo a punto dalla sezione austriaca della BMW a Steyr: dispone di carter secco ed eroga
320 cv con una coppia di 800 Nm, nonostante il regolamento imponga un restrittore di 38 mm. Tale motore è connesso a un
cambio sequenziale Sadev a sei rapporti tramite una frizione multidisco sinterizzata AP Racing, e la trasmissione vede tre differenziali autobloccanti raffreddati ad olio della X-trac, sui due assi e centralmente.
Concludiamo ricordando come alla vigilia dell’imbarco verso l’Argentina per la gara,
Jochen Goller (senior vicepresidente Mini) abbia dichiarato ai giornalisti che
«La Dakar offre a Mini un’opportunità unica di comunicare con i suoi fans, con gli appassionati della corsa e con tutte quelle persone che si godono lo sport in posti esotici come il SudAmerica. Questo al di là delle statistiche e dei risultati. Tali ragioni ci hanno fatto decidere di estendere il nostro impegno alla Dakar: saremo infatti presenti anche nel 2016 e nel 2017, sempre assieme all’X-Raid, nostro partner strategico».
Maurizio Voltini
