La quarta giornata della
Dakar edizione 2015 registra purtroppo
la prima vittima: si tratta del motociclista polacco
Michal Hernik, che non era arrivato al traguardo della terza tappa nemmeno in mattinata. Le ricerche hanno portato al suo ritrovamento da parte di un elicottero ambulanza, ma il medico presente non ha potuto far altro che constatare il decesso del 39enne alla sua prima Dakar (ma non al suo primo raid). Non sono state chiarite le cause della morte, anche perché pare non vi fossero segni di incidente.
Per quanto riguarda la
tappa odierna e gli automobilisti, la trasferta
da Chilecito a Copiapo li ha portati per 594 km fino in Cile, con i 315 km di prova speciale concentrati verso la fine. Il che ha portato molti ad affrontare col buio questa sezione, suddivisa fra un tratto iniziale pietroso e quello conclusivo sabbioso. Già verso l’inizio si sono registrati
gli stop di Orlando Terranova, Carlos Sainz e Robby Gordon, sempre tutti e tre per problemi meccanici, mentre si sono scatenati prima
Yazeed Al-Rajhi e poi
Bernhard Ten Brinke. Ma gli ultimi chilometri sulle dune hanno fatto la differenza a favore di
Nasser Al-Attiyah, che è andato dunque a vincere.
Ottimo secondo posto per
Nani Roma a meno di 3 minuti, mentre
Giniel De Villiers, giungendo terzo per ulteriori 17 secondi, ha contenuto i danni in classifica generale rispetto al
leader Al-Attiyah, restando staccato di poco più di 8 minuti. Buona prestazione in questa giornata anche per
Krzysztof Holowczyc (finché non ha perso parecchio nel tratto finale) e soprattutto
Stephane Peterhansel, alla fine 5° di tappa appena dietro
Al-Rajhi, che con questo quarto posto sale ottimamente terzo nell’assoluta.
La
quinta tappa di giovedì 5 gennaio porterà
da Copiapo ad Antofagasta, con una prova speciale piuttosto impegnativa essendo lunga 458 km sui 697 del trasferimento completo. La parte iniziale di questo stage è caratterizzata da
piste molto veloci, probabilmente favorevoli alle Peugeot. Ma ad attendere i concorrenti ci saranno anche le trappole dovute al
fesh-fesh, vale a dire quelle zone di polvere sabbiosa fine che a vista pare terra ma in realtà ti fa affondare come nel fango. Insomma, qualcosa che può tradire facilmente.
Maurizio Voltini
