Questa sera prende il via il Rally del Messico con lo shakedown di Llano Grande.
Alle ore 17 italiane prende il via con lo shakedown di Llano Grande (5,52 km) la 19a edizione del Rally del Messico. A Guanajuato ci sono 7 ore in meno rispetto all’Italia e pertanto quando la corsa partirà in serata qui da noi in Italia saranno le 3 di notte. Sono in programma infatti due passaggi sulla super speciale d’apertura di Guanajuato (1,12 km), ambientata tra le caratteristiche stradine della cittadina. Domani la prima tappa prevede 8 speciali per un totale di 123,60 km cronometrati.
Si inizia subito con il classico crono di El Chocolate di 29,07 km, seguito dalla speciale in altissima quota (si arriva a 2700 metri) di Ortega di 15,71 km e dal crono di Las Minas (13,79 km) ripetuti dopo l’assistenza di metà giornata, e poi in serata da due super speciali, Las Dunas (3,70 km) e Distrito Leòn (2,76 km). Sono appena 32 gli iscritti al Rally de Messico 2023 (8 in meno rispetto al 2020), in pratica restano sempre pochi gli equipaggi in gara nella “carrera mexicana”, che nel 2019 erano stati solo 23. Saranno 10 le vetture Rally 1 al via, vale a dire 4 Toyota Yaris affidate a Rovanpera, Ogier, Evans e Katsuta, le 3 Hyundai i 20 di Neuville, Lappi e Sordo, e le 3 Ford Puma di Tanak, Loubet e Serderidis. Da evidenziare poi la presenza nel Wrc 2 di 10 iscritti, vale a dire Gus Greensmith, Oliver Solberg, Emil Lindholm, e del rientarnte Kajetanowicz (tutti su Skoda Fabia Rally 2), del francese Fourmaux e di Prokop (Ford Fiesta Rally 2), mentre nel Wrc 3 c’è al via solo il paraguayano Dominguez (Ford Fiesta Rally 3). Ci sono poi ben 8 equipaggi iscritti al campionato NACAM, tra cui spiccano Cordero, Salas e Granados, quest’ultimo navigato dal catalano Marc Martì.
Il Rally del Messico torna dopo due anni di stop nel calendario del WRC con le sue temperature spesso torride, gli sterrati tra i più abrasivi della stagione e le sue strade di montagna, stressanti tanto per le vetture e i piloti quanto per i pneumatici. Spesso definito “brutale” per le condizioni estreme che presenta, la “carrera mexicana” è caratterizzata da due elementi ad alto impatto sui pneumatici, cioè le le massime altitudini dell’intero campionato (si arrivafino a 2700 metri di altezza) con conseguenze sul carico aerodinamico delle macchine, che perdono fino al 20% di potenza del motore a causa della minore pressione atmosferica. E poi i fondi sabbiosi e sassosi delle strade della Sierra de Lobos e della Sierra de Guanajuato, sulle quali si svolgono la maggior parte delle 23 prove speciali, pari a 315,69 km cronometrati. Le gomme Pirelli disponibili per i piloti sono le Scorpion KX WRC e le Scopion K. La Scorpion KX WRC è il pneumatico da sterrato Pirelli sviluppato per la massima categoria è disponibile per le vetture Rally1 in due mescole, che nell’evoluzione 2022 presentano strutture rinforzate e un design ottimizzato. Quella dura HA, che offre maggiore durata e maggiore resistenza alle superfici più abrasive e con maggior grip che sarà per i piloti la prima scelta, e poi la versione a mescola morbida SA, che garantisce aderenza ottimale anche su fondi scivolosi.
Il regolamento prevede un’allocazione rispettivamente di 24 e 8 pneumatici, ai quali ne vanno aggiunti 4 per lo shakedown, in base alla mescola scelta dall’equipaggio. Riguardo alle Scorpion K sono i pneumatici da sterrato dispobili per il WRC2 e il WRC3 in mescole dure e morbide. “Siamo felici di tornare in Messico – ha commentato Terenzio Testoni, Pirelli Rally Activity Manager - per la bellezza della gara e perché il Rally di Guanajato è un po’ casa nostra, data la presenza di una delle nostre fabbriche più moderne e tecnologicamente avanzate che dista solo 30 minuti dal Service park. Dal punto di vista tecnico, il debutto su sterrato del campionato 2023 non poteva essere più sfidante di questo: le aspre strade di questo rally richiedono un’attenta gestione delle coperture per tutto l’arco della gara. Benché ci aspettiamo un’alta usura, le Scorpion a mescola dura sapranno fare la loro parte per assicurare affidabilità ai piloti e per compensare il minore carico delle vetture”.
Link copiato