Regime di parco chiuso dall’unveiling al primo Q3!

Regime di parco chiuso dall’unveiling al primo Q3!

Ecco una proposta-supposta provocatoria ma utile per far rispettare i fans della F.1

13.02.2023 ( Aggiornata il 13.02.2023 13:28 )

Parto subito con una proposta secca, poi vi dico perché. Ma intanto prima meno e poi ragiono, perché, come diceva il nonno di un amico mio, a certuni per accendergli la testa devi fargli bruciare il sedere. E allora la proposta paradossale, puramente provocatoria e matta, auspicabilmente non scema, sarebbe questa: in F.1 aboliamo il regime parco chiuso dopo le qualifiche fino a prima della gara, che è una stortura per uccidere i Gp sul bagnato, e istituiamo il parco chiuso dalla presentazione delle monoposto alle qualifiche del primo Gran Premio. Di test in Bahrain ne potete fare quanti volete, ma poi, appunto, alle qualifiche del primo Gp vi ripresentate in versione unveiling, così imparate ad essere attendibili e sinceri.

Cioè, la configurazione del nuovo modello che mostri, dichiari e omologhi al vernissage in mondovisione deve restare assolutamente intatta e intoccabile fino a Q3, così una volta per tutte lorsignori se la piantano di fare i furbini, i wrestler della comunicazione e di prendere più o meno per il culo gli appassionati quando, svegliatisi di botto, fanno finta di far vedere a tutti la macchina nuova. Questi mo’ hanno stufato sul serio. Ti bombardano mediaticamente per nove mesi all’anno, nove su dieci con pseudonotizie che sono il vuoto pieno di nulla. Poi, di botto, arrivato l’inverno, spariscono per un trimestre come le marmotte del Wyoming e non c’è verso di svegliarli. Anzi, se provi a stuzzicarli, ti guardano con un’aria infastidita, assonnata e mezza aggressiva, quasi a voler dire che non bisogna disturbare chi sta creando nel sogno.

Un bel giorno arriva il momento della sfavillante presentazione e scopri il nulla. Ma questo sarebbe il meno, perché il peggio è dietro l’angolo. Benvenuti all’unveiling della nuova... Boh, non saprei. Una vale l’altra. Anzi, bentrovati ai vernissage ultima generazione, così facciamo prima. Tanto, detta una cosa buona per uno, vale per tutti. E sia chiaro che queste righe non sono rivolte contro nessuno in particolare, ma, purtroppo, a tutti i team di F.1, pro quota, nessuno escluso. C’erano una volta gli unveiling seri, emozionanti, sfacciati e diretti. Quelli in cui i team esageravano mostrando anche più di quanto fossero in grado di gestire. Ora no. È tutto segreto industriale da celare. Parliamoci chiaro: frequentare i vernissage della F.1 ormai è come essere invitati a un matrimonio tra manichini o a un festival cinematografico che mostra trailer e non film veri: l’unica cosa reale sono i pasticcini, ma sempre più spesso neanche quelli, perché negli unveiling virtuali mentre te li gusti a schermo, il cornetto lo mangi da casa.


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