F1 2022, guida ai test pre-stagionali di Barcellona: per la velocità pura c'è tempo

F1 2022, guida ai test pre-stagionali di Barcellona: per la velocità pura c'è tempo

Al Montmelò comincia una nuova era per la Formula 1, che purtroppo ha deciso di concedere l'esclusiva televisiva dei test al Bahrain, perdendo subito una buona occasione; nel mentre, le squadre in pista cercheranno non tanto la prestazione quanto la raccolta dati, la verifica dell'affidabilità e la comprensione delle gomme

22.02.2022 13:16

Dizionario italiano, voce "oscurantismo": "atteggiamento di cieco tradizionalismo che porta ad opporsi alla diffusione del progresso e a ogni forma di innovazione sociale o culturale". Sarà l'oscurantismo a vigere in F1, almeno per la tre giorni di Barcellona. Un Circus che trova il modo di partire male, perdendo subito una bella occasione: se di solito i primi test portano con sé una dose di curiosità forte e diffusa tra tutti gli appassionati, figurarsi quest'anno quanto fosse la voglia di scoprire, sin da subito, come si sarebbero comportate le nuove F1 2022.

E invece no. In un mondo dove tramite i social le notizie arrivano a chiunque in pochi secondi, il deserto, inteso di informazioni, anziché in Bahrain lo avremo in Catalogna. La diretta televisiva ci sarà solo per le prove in Bahrain, che ha pagato, della serie "che te lo dico a fare", una buona cifra per assicurarsi l'esclusiva dei test in tv. Per cui, tutta la morbosa curiosità che accompagnerà i primi vagiti ed i primi metri delle nuove vetture ce la porteremo fino al Golfo Persico, lasciando al buio, e nel silenzio, le prime accelerazioni di Barcellona.

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Prestazioni? No, grazie

Qualcosa giungerà, anche se probabilmente un po' poco rispetto alla richiesta degli appassionati. Toccherà accontentarsi ed aspettare ancora, almeno altre due settimane, per vedere le prime immagini di un Circus che dà il benvenuto alle nuove monoposto. Più che alle prestazioni, la voglia è quella di vedere come si comporteranno visivamente le nuove creature, tra riprese aeree ed onboard, allo scoperta di una generazione di vetture tutta da scoprire. E' soprattutto questo, che avrebbe incollato il pubblico alla tv: perché con un cambio di regolamento così drastico, di prestazioni meglio non parlare. Sarebbe un esercizio inutile e completamente fuori luogo: non è in Spagna che le squadre cercheranno la performance assoluta, e non è detto che troveranno il modo di farlo in Bahrain.

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Correlazione dati, affidabilità e forma fisica dei piloti le prime verifiche

Perché? Perché è decisamente troppo presto avventarsi in sfide cronometriche. Sei giorni complessivi di prove sono pochissimi quando si è di fronte ad un cambiamento così radicale, e c'è tutto un mondo da esplorare. Per cui, i team dovranno partire proprio dalla base: dovranno verificare la funzionalità di tutti i parametri vitali della vettura (in questo senso gli shakedown che quasi tutti hanno fatto sono stati molto importanti), l'impiantistica e quant'altro, come ad esempio il pescaggio della benzina, verifica tipica di fine giornata. Soprattutto, i primi dati raccolti verranno immediatamente confrontati con quelli della galleria del vento, per controllare se c'è la famosa "correlazione" tra le due cose: se non c'è, è un bel guaio. Questo senza dimenticare che cercare la prestazione significa chiedere subito uno sforzo notevole ai piloti, pure loro "fuori condizione": sono tutti quanti molto allenati, ma come dicono i diretti interessati niente è equiparabile agli sforzi della pista, per cui anche loro dovranno togliersi di dosso un po' di ruggine, riprendere la mano e convivere con gli inevitabili dolori muscolari che arriveranno nella loro prima giornata in pista, soprattutto al collo; sarà ancora più dura per quei piloti che non si alterneranno al volante tra mattina e pomeriggio ma che copriranno per intero una giornata. (leggi qui le scelte dei team)

Gomme e sensazioni alla guida

Ciò che invece si potrà fare sin da subito, è andare alla scoperta delle sensazioni di guida che trasmettono le nuove monoposto e prendere confidenza con esse, senza dimenticare un altro aspetto che sarà critico sin da subito: la comprensione delle gomme. Le nuove Pirelli da 18 pollici sono parte integrante della rivoluzione regolamentare e rappresentano un mondo nuovo da scoprire: tutti i vecchi dati raccolti non servono, si dovrà ripartire da zero. Una delle prime verifiche sarà quella di controllare le temperature e valutare se e quando la mescola si "accende", rispettando o meno i propositi che la casa milanese si è prefissata, d'accordo con la F1, per il nuovo prodotto, tra cui minor surriscaldamento in scia e degrado inferiore. Un altro accertamento che le squadre sicuramente faranno, sarà quello di stare in scia ad un'altra monoposto: si tratta di una prova importante per capire se davvero queste macchine permetteranno di seguire quella che precede in modo più semplice.

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Motori: non si può sbagliare

Un capitolo a parte lo meritano i motori, che andranno incontro all'ormai noto congelamento. Di fatto, i test saranno importantissimi per far comprendere ai motoristi quale sia la miglior configurazione da deliberare prima dello stop allo sviluppo. Una responsabilità notevole per chi si trova dietro al progetto della Pu, perché sbagliare in maniera significativa significa portarsi dietro una zavorra pesante per il resto del campionato. Le uniche concessioni in questi tre anni saranno solamente in fatto di affidabilità (che non significa non poter sbloccare la prestazione: aumentare il chilometraggio disponibile può significare indirettamente più potenza a parità di distanza), per cui sono vietati passi falsi. Attenzione poi alle nuove benzine: pure sotto questo aspetto l'analisi sarà molto approfondita.

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Via ai primi sviluppi

Insieme alla raccolta dati menzionata precedentemente, partirà anche il lungo, complesso e continuo sviluppo delle vetture. Con un ciclo tecnico agli albori la curva di apprendimento è significativa ed il potenziale enorme, e lo sviluppo partirà immediatamente con i primi dati raccolti. Non è da escludere vedere soluzioni differenti tra i test in Spagna e quelli in Bahrain, e nella stessa tre giorni di Barcellona i team faranno comparazioni su una o l'altra soluzione, alla base di un progresso tecnico che sarà incessante.

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