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La Lec di Purley: una storia breve, ma intesa

Riviviamo i giorni della F1 autocostruita coraggiosamente dal pilota britannico, piccolo grade eroe dei GP, nel ’77 e dotata del nome della casa di frigoriferi paterna

La Lec di Purley: una storia breve, ma intesa

Mario DonniniMario Donnini

1 giu 2020 (Aggiornato il 2 dic 2021 alle 16:42)

 

Un uomo fuori dagli schemi

Non bastasse questo, Purley è e resterà per sempre amatissimo dai veri cultori della F.1 per duri e puri perché simbolo bello del pilota che corre per puro spirito sportivo e cavalleresco. Pronto a tutto pur di aiutare un collega in difficoltà, ma infinito amante del rischio, coraggioso all’inverosimile, antisistema, quieto e ribelle, ricco di famiglia tuttavia totalmente privo d’atteggiamenti chic o schifati. Al contrario, sostanziale, terribilmente autentico e pronto a pagare con la vita la sua passione per gli sport estremi, dalla F.1 assassina fi- no al volo acrobatico, passando per la guerra, vis- suta come esperienza fondante di vita.

 

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