Nel 2021 Autosprint compirà 60 anni ed è già tempo di celebrare l'evento degnamente. Sul settimanale in edicola, è iniziato un mini-ciclo di articoli dedicati ai Direttori degli anni ruggenti della rivista, ecco qui il primo approfondimento, dedicato a Marcello Sabbatini
Come in tutte le belle storie vere, il vissero felici e contenti non esiste. A un certo punto la coppia scoppia. Luciano Conti, l’editore, e Marcello Sabbatini, il SuperDirettore, si lasciano. Inizio Anni ’80. Ciascuno va per la sua strada. E nasce il settimana- le arcirivale, Rombo.
"C’erano idee e linee ormai diverse. Luciano Conti, Enzo Ferrari, la Formula Uno, il Gp di Imola e la Ferrari erano diventati tutte tessere di un mosaico delicato, importante e complesso, che aveva bisogno d’essere trattato bene. Io invece per definizione non do niente per scontato e non posso accettare di trat- tare qualcuno per forza bene o per forza male. Allora preferisco cambiare aria. In fondo avevo qualcosa in mano, perché ad Autosprint negli ultimi anni avevo affiancato TeleSprint, quindi l’avviamento informa- tivo era duplice, carta e video. Pertanto più che un addio fu una specie di scissione, con la redazione di Autosprint che confluì dall’oggi al domani quasi completamente in Rombo, cominciando una partita del tutto nuova, nella quale avevo trovato l’appog- gio di Tanzi. E i risultati furono molto, molto buoni, fino a che è durata la motivazione dell’editore. Ho perfino fatto la pace con il rientrante Lauda, diventato columnist di Rombo, dopo che avevo portato ai tempi d’oro piloti stimati e uomini intelligenti come De Adamich, Ickx, Hunt e Watson a scrivere colonne fresche e in esclusiva per Autosprint".
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