L'editoriale del Direttore: Ferrari, l'Austria sia con te

L'editoriale del Direttore: Ferrari, l'Austria sia con te© Getty Images

In Spagna la Rossa corre da quarta forza dietro a Red Bull e McLaren, ma pure a una rediviva Mercedes. Ora in Austria il Cavallino è chiamato a riscattarsi in questo Mondiale sempre più rovente

Andrea Cordovani

25.06.2024 10:10

Non è stato un soffice pan di Spagna, il GP di Montmelò per la Ferrari. Tutt’altro. Dopo la debacle di Montrèal, la Scuderia conclude giù dal podio a Barcellona e all’improvviso si ritrova piena di dubbi e senza quei risultati che parevano lì, a portata di mano dopo Monte Carlo.

Max Verstappen, intanto, è un rullo compressore. Se ne infischia altamente se non ha più la monoposto delle 23 vittorie su 24 GP: nel dubbio continua lui a fare la differenza. E vince. Un animale da GP che fiuta la preda, la azzanna e non se la lascia più scappare. Dietro di lui Lando Norris e una McLaren in costante parabola ascendente e Lewis Hamilton, tornato sul podio, con una Mercedes che da due gare è diventata sempre più avversario scomodo.

Non era così che si pensava sarebbero andate le cose in questo Mondiale spesso frizzante. Il tema che, inevitabilmente, emerge è quello degli gli aggiornamenti. Inconsistenti. Gli ultimi sviluppi non hanno prodotto i risultati auspicati. Nonostante le novità che avrebbero dovuto dare la spinta decisiva alla Rossa, le prestazioni parlano chiaro. In Spagna la Scuderia ha messo in evidenza che non ha avuto il passo per competere ai piani altissimi. Inutile nascondersi dietro un dito: la Ferrari è la grande sconfitta del week end su una pista che rappresenta il banco di prova più vicino alla realtà riguardo i valori delle forze in campo.

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Anche le prime scintille tra Leclerc e Sainz sono la spia che le cose non stanno andando nella giusta direzione. Charles si è lamentato del contatto con Carlos al terzo giro: un duello andato in atto nel momento in cui c’è da preservare le gomme. Nel dopo-gara non se le sono mandate a dire. Leclerc dichiara: Il sorpasso di Sainz nei miei confronti ad inizio gara era fuori luogo. Non era il caso di prendere questo tipo di rischio. Io ho avuto un piccolo danno all’ala anteriore che mi è costato un po’ di tempo. Carlos era all’ultima gara in casa con la Ferrari ed è in una posizione delicata per l’anno prossimo: diciamo che ha voluto fare un po’ di spettacolo ma a me questa cosa è costata una posizione”.

Sainz replica senza peli sulla lingua: “Noi al via avevamo una soft nuova, le Mercedes soft usata, quindi dovevamo attaccare da subito. Forse Charles ha fatto un errore e io ho sfruttato l’occasione, non me lo faccio certo dire due volte. Ero vicino ad attaccare le Mercedes. Non so di cosa Charles debba lamentarsi, in questa occasione proprio non lo so, non è che posso aspettare di stare dietro per tutta la vita”. Gli ultimi mesi di convivenza rischiano di diventare belli roventi.

Da prima rivale dei campioni del mondo, la Ferrari si è ritrovata a essere quarta forza dentro a un Mondiale che ora sbarca in Austria, sulla pista di casa di una Red Bull che col solo Verstappen si mantiene al vertice (sempre e comunque) mentre alle sue spalle c’è la McLaren che scalpita con una monoposto che attualmente pare essere la migliore del mazzo. Sono 33 le lunghezze che separano gli orange di Andrea Stella dal Cavallino, mentre Lando Norris è ora secondo tra i Piloti e si candida a essere primo rivale dell’amico Verstappen. È ovvio che in Austria servirà una Ferrari più incisiva nell’arco di tutto il week end per reggere un confronto che visto oggi pare tutto in salita. Anche perché c’è una Mercedes che da due gare va sul podio e chiude davanti alla Rossa. Un’ulteriore variabile impazzita che scombina ancora di più i piani a un Cavallino che si è smarrito.


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